John Wayne Cleaver ha quindici anni ed è considerato da tutti un tipo strano.
Anche lui la pensa così. Anzi, lui la vede ancora peggio: è convinto di essere destinato a diventare un serial killer.
I segnali ci sono tutti. Gli piace il fuoco, in passato torturava animali ed è sociopatico. Gli piace curiosare e mettere mano ai cadaveri nell'obitorio delle pompe funebri di proprietà della madre. Ha un alto quoziente d'intelligenza. Ha lo stesso nome degli assassini seriali John Wayne Gacy e John Wayne Glover. Il suo cognome significa mannaia. È figlio di un uomo che si chiama Sam: Son of Sam, così com'era soprannominato l'omicida newyorkese David Berkowitz.
Più di tutto è preoccupato per la sua ossessiva attrazione che avverte nei confronti dei serial killer, delle loro storie, dei loro macabri rituali, che non esita a infilare anche nei compiti di scuola (come quando ha consegnato un tema dedicato a Jeffrey Dahmer). È in grado di citarne usi, routine e strategie.
John Wayne s’impone perciò alcune severe regole di comportamento per allontanare l’incubo che lo minaccia. In più riceve gli aiuti del dottor Neblin, lo psicologo da cui va una volta a settimana per volontà della madre.
Ma la sua esistenza si complicherà via via che alcuni corpi vengono ritrovati orribilmente mutilati per le strade della città: per il ragazzino non c'è alcun dubbio, nella piccola e isolata contea di Clayton c'è all'opera un serial killer!
L'ossessione di John Wayne diventa realtà e il suo demone interiore è costretto a uscire allo scoperto, investigando sull'accaduto e lanciandosi sulle tracce del mostro che ha lanciato una sfida all'intera città...
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