Alle soglie del terzo millennio, il cannibalismo appare come un gesto di orrore estremo, l’ultimo tabù. Eppure, malgrado il raccapriccio che la sola idea di nutrirsi di un proprio simile può generare, il libro di Chiara Camerani dimostra come l’antropofagia è più vicina alla realtà quotidiana di quanto si possa immaginare. Perché è vero che, soltanto parlando di «baci e morsi d’amore», nessuno può sentirsi estraneo all’idea di inglobare l’altro attraverso un atto di cannibalismo simbolico, ma è anche vero che la cronaca nera offre una casistica ampia e raccapricciante: un numero sorprendentemente alto di mangiatori di uomini pronti a tutto pur di soddisfare le loro pulsioni criminali.
Con gli strumenti della psicologia e le armi della ricerca storica, Cannibali racconta le mille sfaccettature dell’antropofagia: da Jack lo Squartatore al Vampiro di Sacramento, dal Mostro di Rostov all’Orco di Berengo, un’impressionante galleria di assassini segnano le tappe di un coraggioso viaggio nei meandri più oscuri dell’animo umano.
Un breve estratto dal saggio: «In questo libro parlerò di cannibali antichi e lontani, ma anche di cannibali in giacca e cravatta, ingegneri, operai, boscaioli. Vedremo cannibali che cacciano tramite internet invece che con la lancia, che cercano l’amore nella morte, che esprimono intimità cibandosi della carne di un altro essere umano».
L'Autrice Chiara Camerani è psicologa, dirige il Centro Europeo di Psicologia Investigazione e Criminologia e insegna Storia e sociologia dei costumi sessuali all’Università dell’Aquila. Collabora con articoli e reportage con «Il Tempo», «Polizia Moderna» e «Il Sole 24 Ore». Cannibali. Le pratiche proibite dell'antropofagia è il suo primo libro.
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