Dal proprio nido alla vita è la storia di una rondine che si sente soffocata dal peso dell’adolescenza.
Un rondine curiosa della vita, che si è rovistata dentro come un vento impetuoso riesce a penetrare anche nelle foreste più intricate e buie. O come la luce, che penetra attraverso le fessure più strette ed inimmaginabili.
La paura di crescere, di cambiare, dentro un mondo che corre veloce; un mondo che è talmente grande che se si ha paura di viverlo rischia di inglobarti senza scampo nè esitazione.
La rondine del poemetto è una rondine coraggiosa, che vuole liberarsi delle catene di una vita che gli va troppo stretta. Una rondine che vuole essere libera di volare in ogni angolo di mondo, per poterne osservare ogni spazio, ogni luogo, per poterne carpire silenzi, suoni, odori, profumi.
Ma soprattutto è una rondine dallo stato d’animo elegante, che vuole staccarsi dal branco per imparare a vivere e a sbagliare, ma vivendo con la consapevolezza che vivere è l’unica cosa che conta.
La rondine, dopo aver intrapreso prima il suo viaggio nel mondo, e poi, il suo
viaggio interiore, farà ritorno nel suo nido arricchendolo delle sue mille esperienze, e il nido, ricambierà con l’affetto materno, con la pazienza di chi sa veramente aspettare una ricchezza genuina; genuina come la vita della sua rondine vissuta veramente a pieno all’interno del mondo, che non è altro poi, che la giovinezza eterna.
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