Simone D’ambra, quindicenne figlio unico di una coppia della media borghesia veronese, si ammala in modo irreversibile, imboccando il tunnel ospedaliero che lo porterà alla morte cerebrale.
Poco prima che l’ultima scintilla di vita si spenga, un misterioso personaggio propone ai genitori del ragazzo di entrare a far parte del "Progetto Arcadia", uno studio ancora sperimentale, e perciò segreto, che consentirebbe al figlio di continuare a vivere in un mondo virtuale, ignaro del proprio passato ed eternamente giovane.
Dopo qualche perplessità, i due decidono di aderire a quella che sembra esser l’unica alternativa alla morte di Simone.
Per il padre, tuttavia, sono troppe le domande senza risposta e molti i dettagli che non quadrano: i decessi all’interno della scuola per talenti frequentata dal figlio, l’utilizzo commerciale di idee create all’interno di Arcadia, la segretezza assoluta che vige riguardo ogni aspetto del progetto.
Insoddisfatto, l’uomo inizierà a indagare, scoprendo una realtà di inimmaginabile portata e innescando una serie di avvenimenti drammatici che lo porteranno a ritrovarsi solo, privo di aiuti e in pericolo di vita.
“Emanuele Delmiglio è un uomo che ha sempre amato aprire la porta sul fantastico. – scrive Luca Crovi nella sua prefazione – E questo suo romanzo è la conferma della sua passione per mescolare realtà e fantasia. Una passione coltivata nel tempo leggendo le storie di Richard Matheson, Ray Bradbury, Stephen King, Fruttero e Lucentini, Dino Buzzati. E sicuramente questi autori potrebbero essere dei perfetti riferimenti per la storia di mistero che state per leggere. Come potrei tranquillamente citarvi anche Robin Cook e Michael Chrichton per i riferimenti al mondo della medicina e della tecnologia biologica.
Può esistere una nuova Arcadia? Cosa è stata in realtà quella vecchia? Perché l’uomo da sempre ha il disperato desiderio di inseguire il sogno dell’immortalità?
Posso solo assicurarvi che leggendo il romanzo di Delmiglio vi troverete ad esplorare una zona ai confini della realtà allo stesso tempo meravigliosa e terribile”.
Emanuele Delmiglio, editore e giornalista, nasce a Verona nel 1958.
Il suo primo racconto compare nel 1978 sulle pagine della fanzine “The time machine”.
Cresciuto a “pane e Urania”, nei suoi scritti riesce spesso a rovesciare i punti vista consueti per mettere a nudo, sotto il riflettore del fantastico e dell’assurdo, le ambiguità del vivere.
Tra i fondatori dell’associazione culturale Fantàsia, è membro dell’associazione IlCorsaroNero.
In ambito narrativo, ha pubblicato due raccolte di racconti (Ultima uscita, 2002 e Vie traverse, 2008, Inchiostro-Il Riccio Editore). Compare in varie antologie, tra le quali Sine tempore e 50 sfumature di Sci-fi (La Mela avvelenata), Ribelli (Robin Edizioni), Parole per strada (Il Furore dei libri) e sulle pagine della rivista Inchiostro.
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