Una nuova avventura attende il commissario Botteghi nella sua Livorno, che questa volta non solo si veste di nuovo di noir ma rievoca una pagina del suo passato.
Il corpo di un turista americano, arrivato con una nave da crociera, viene trovato a galleggiare nel fosso vicino a piazza della Repubblica.
Sembra essere un semplice caso di aggressione a scopo di rapina finito in tragedia, fino a quando Botteghi non trova nella cabina della vittima un diario scritto dallo zio, da poco deceduto ed ex artificiere dell’esercito americano che aveva partecipato alle operazioni di sminamento di Livorno col fronte di liberazione dopo la fuga dei tedeschi nel 1944.
Alcune frasi sbiadite suggeriscono che l’uomo avesse stretto un accordo con alcuni partigiani, per primi entrati nella città abbandonata dagli invasori, allo scopo di nascondere un qualcosa trovato dal gruppo proprio sotto la piazza, dove alcune vecchie storie popolane raccontano si trovino dei magazzini segreti.
Botteghi capisce presto che la chiave per smascherare il piano dell’assassino è ricostruire i fatti accaduti a quegli uomini alla fine della seconda guerra mondiale, cercando di capire da chi o cosa stessero proteggendo la loro scoperta.
Le implicazioni politiche legate a questa lontana vicenda sembrano oggi più vive che mai, tanto che la squadra del commissario si troverà a dover fronteggiare l’Ambasciata Americana, vecchi spettri di un’organizzazione fascista e gli eredi dei partigiani, rivelando così che la caccia per mettere le mani su questo misterioso e vecchio segreto è ancora attiva e che la vittima è solo un alto tassello di una storia cominciata più di settanta anni prima.
Riuscirà Botteghi a svelare la mano che si nasconde nell’ombra pur proteggendo quell’antico segreto?
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