Belzebub, Kalì, Lilith, Belial, Lamia, Ishtar, Cerbero, Asmodeo, Loki, Ecate, Belzebub, la Fata Morgana: questi solo alcuni dei mostri e demoni presentati da Victoria Hyatt e Joseph W. Charles.
Malebolge, pozzi, laghi, animali in libertà, costoni, ripide discese, canaloni, spianate di ghiaccio e, dentro tutto il pieno d una immaginaria fabbrica del Male. Una galleria apocalittica di memorie, di mitologie, di simboli.
Dalla mitologia orientale, dove le personalità del Bene e del Male si confondono, a quella mediorientale, dove lo scontro titanico tra dei e demoni passa anche per oscure pratiche di magia e di evocazioni proibite.
Dalla tradizione greco-romana, che descrive entità sovrannaturali dai tratti più umani, a quella medievale, dove la figura del demone si tramuta in quella di angelo caduto, per finire con il catalogo degli spiriti minori della cultura azteca e indoamericana del Nord.
Forze benigne e maligne si scontrano nell'immensa geografia delle culture di ogni tempo.
Il libro dei demoni. Tradizioni a confronto dall'antichità al XX secolo è un catalogo, suddiviso per aree geografiche e per età storiche, di incarnazioni, spiriti, creature, mostri e fantasmi. Un libro a schede che cataloga angeli caduti, esseri terribili, apparizioni. Storia dell'immaginario e storia reale si intrecciano in questo particolare museo. Una galleria di circa novanta "demoni" che incarnano le paure più oscure dell'uomo. E non solo.
Victoria Hyatt e Joseph W. Charles, più che autori sono "entità misteriose", al pari dei soggetti di cui tratta il loro capolavoro, Il libro dei demoni, pubblicato originariamente nel 1974. Sul loro conto si sa solo ciò che vogliono che si sappia: nulla.
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