I serial killer rappresentano un fenomeno che da tempo attira l’interesse professionale degli operatori del settore criminologico. La particolare efferatezza dei crimini compiuti, il contesto a carattere sessuale, la ripetizione nel tempo e, soprattutto, l’incapacità di una concreta prevenzione costituiscono però fattori che portano a catalizzare su di essi anche l’attenzione dei mass-media e della gente comune.
Il presente studio, attraverso l’analisi di innumerevoli casi concreti, propone un modello interpretativo della psicologia del serial killer e apre una discussione sul tema del sanzionamento e della funzione della pena in questi casi estremi di violenza.
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