Il traffico d'organi è un problema ampiamente sottovalutato.
Chi ci segue sulle pagine de LaTelaNera.com lo sa: furto di reni e altri organi e il traffico degli stessi per motivi di mero denaro viene sempre percepito come un evento da leggenda metropolitana.
Franca Porciani si dedica al giornalismo scientifico da molti anni ed è una professionista attenta alle problematiche etiche della medicina: nel tempo si è dedicata a diverse inchieste sul traffico d'organi, diventando un'autorità in materia.
Questo è il suo libro sull'argomento, un testo che racconta una storia tanto negata quanto vecchia: comincia negli anni '70, con l'arrivo sulla scena di potenti farmaci anti-rigetto come la Ciclosporina. Vengono ricostruiti i fatti di cronaca e gli scandali, si studiano da vicino tutti i maggiori "player" in questo cinico business, dalle società scientifiche ai governi, passando per medici, istituzioni sanitarie e organizzazioni dei malati.
Dalla presentazione del volume:
Quanti corpi mutilati circolano nel mondo, immolati all'altare della carenza di organi?
Le cifre ufficiali dicono che 14.000 individui ogni anno restano con un rene solo, vittime di un'organizzazione che affonda le radici in una criminalità organizzata fatta di broker e di chirurghi senza scrupoli che sfruttano la ricerca di salvezza di malati all'ultima spiaggia e la disperata povertà di altri individui. Gente che non possiede niente, neanche il proprio corpo, divenuto l'ultima merce di scambio. Al prezzo di mille, diecimila, trentamila euro: la tariffa varia a secondo della geografia.
In realtà, questo infame mercato può essere ancora contrastato. Ma perché questo avvenga, la società civile deve conoscere meglio una realtà troppe volte negata.
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