Durante i mondiali di calcio del 2010, mentre tutta la Francia è impegnata a tifare per la propria squadra, a Marsac una donna viene assassinata in modo crudele e spietato. Claire Diemar era una giovane professoressa e il killer l'ha legata con una corda, immersa nella vasca da bagno piena d'acqua e con una torcia infilata in bocca.
La donna, prima di morire, aveva scritto una frase su un quaderno intonso e l'aveva lasciato aperto sulla scrivania: A volte amico è una parola priva di senso, nemico mai.
In sottofondo, la sinfonia di Mahler sembra lasciare un'ombra sulle caratteristiche dell'omicidio, che sembrano riportare alla memoria ricordare in modo spaventoso un serial killer che vent'anni prima aveva ucciso più di quaranta donne.
Per Martin Servaz, comandante della squadra d'indagine a Tolosa, Marsac gli ricordava gli anni di università e un grande amore: Marianne. Proprio il figlio di quest’ultima, Hugo, viene ritrovato sul luogo dell'omicidio, sotto effetto di droga e completamente alla mercé della polizia, che lo ha già inchiodato davanti alle prove così palesemente evidenti.
Per Marianne suo figlio è innocente e anche Servaz dubita che un ragazzo sotto effetto della droga abbia potuto compiere un atto così brutale che sembra essere stato ben architettato e pianificato.
Ed è proprio attraverso piccoli indizi, come un segugio che insegue la propria preda, che Martin raccoglierà la sfida e arriverà sulle tracce del colpevole.
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