Il teschio di Mengele. L'avvento di un'estetica forense è un saggio che narra la caccia al famigerato dottor Mengele, l'Angelo della morte del campo di concentramento di Auschwitz, e la sua inaspettata conclusione nel 1986, quando i suoi resti vennero finalmente identificati da un gruppo di esperti forensi internazionali. Gli autori, Thomas Keenan ed Eyal Weizman, ricostruiscono la storia di questa identificazione rivoluzionaria, che ha segnato una svolta nella pratica delle indagini forensi.
Attraverso l'utilizzo di tecniche scientifiche all'avanguardia, anche in un'epoca in cui l'analisi del DNA non era ancora disponibile, i resti di Mengele sono stati positivamente identificati. Questo evento ha avuto un impatto significativo sul campo delle indagini forensi, ampliando il loro ambito da casi singoli a genocidi e massacri commessi da governi e appaltatori. L'attenzione si è spostata dai vivi ai morti, dalle testimonianze alle ossa e alle persone scomparse, sfocando la distinzione tra individui e oggetti.
Il teschio di Mengele è diventato un punto di riferimento cruciale intorno al quale ruota l'estetica forense. La sua comparsa in tribunale e sullo schermo ha rappresentato un momento di svolta per questa disciplina, poiché i resti umani si sono rivelati oggetti difficili da cancellare completamente, portatori di tracce del soggetto vivente.
Questo libro, nominato miglior libro dell'anno dall'Institute of Contemporary Arts di Londra, offre un'analisi approfondita dell'evoluzione dell'estetica forense e delle sue implicazioni nell'indagine di crimini di massa. Attraverso una narrazione coinvolgente, Keenan e Weizman ci invitano a riflettere sul potere e le sfide dell'identificazione forense, aprendo una finestra sulla complessità della giustizia e della memoria storica.
Il teschio di Mengele. L'avvento di un'estetica forense è un'opera che affascina e mette in discussione le nostre concezioni tradizionali di giustizia e di ricerca della verità.
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