Marian e Ben Rolfe sono una giovane e affiata coppia di sposi. Vivono, insieme al figlio David di otto anni, in un piccolo e disastrato appartamento in un vecchio palazzo del Queens, quartiere newyorkese affollato, rumoroso e caldo, nell’estate che sta per iniziare. Marian, casalinga che svolge lavori saltuari, sogna di passare in una casa fuori città le lunghe vacanze estive, che il marito può permettersi grazie al mestiere di insegnante.
Ben è più restio a trasferirsi, ma anche lui sopporta male il traffico del Queens e pensa che David dovrebbe avere la possibilità di crescere in un posto più tranquillo; così, quando la moglie gli parla di un annuncio immobiliare allettante, trovato sul New York Times, finisce per accettare di andare a vedere la casa a Long Island “molto conveniente per la gente giusta”.
La famiglia si reca sul posto e trova, isolata nella campagna, una gigantesca magione, dotata di arredamento di gran classe, che domina una tenuta di ottanta ettari in riva all’oceano, con tanto di serra, piscina, pontile privato e barca.
Tutto ha un aspetto fatiscente, ma sembra comunque ben al di sopra delle possibilità economiche dei Rolfe, che vengono accolti nella magione da Walker, il factotum, e da Arnold e Roz Allardyce, fratello e sorella, gli eccentrici proprietari.
Questi li informano che l’intera tenuta è in affitto per tutta l’estate a soli novecento dollari e che, se accetteranno questa offerta del tutto fuori mercato, dovranno semplicemente badare all’abitazione e prendersi cura della loro madre: un “dolce angelo” ottantacinquenne, che vive in una camera sempre chiusa a chiave, in fondo alla casa, da cui non esce mai; sarà sufficiente portarle un vassoio di cibo nell’anticamera, tre volte al giorno, e nient’altro.
I Rolfe si riservano di decidere se accettare o meno l’incarico e tornano nel Queens. Ben ha un’istintiva sensazione spiacevole nei confronti della casa degli Allardyce, mentre Marian ne è entusiasta, a tal punto da aver già progettato di portarci anche la zia settantaquatrenne del marito, Elizabeth: ne discutono e finiscono per litigare, finché Ben cede per il quieto vivere della famiglia.
Così, a inizio luglio, terminati gli esami scolastici, si trasferiscono tutti e quattro a Long Island, con l’intenzione di restarci fino a settembre.
Da subito, Marian entra in sintonia con la casa: fa di tutto per riportarla all’antico splendore ed è lei a prendersi cura della madre degli Allardyce, che non incontra mai e con cui non comunica in nessun modo, ma della quale si sente ugualmente responsabile in via esclusiva.
Per qualche giorno, tutti sono incantati dalla bellezza del luogo e desiderosi di godersi la vacanza, tanto che persino Ben mette da parte i suoi dubbi, mentre David gioca negli ampi spazi a disposizione e zia Elizabeth prende il sole e fa compagnia al nipotino. Presto, però, le cose cambiano, all’inizio in modo sottile, ma inesorabile.
La casa degli Allardyce e la presenza invisibile dell’anziana madre, chiusa nella sua stanza, sembrano influenzare in qualche modo Marian, Ben, David e zia Elizabeth: si susseguono piccoli incidenti, strani ritrovamenti, fatti inspiegabili… che si fanno via via più gravi e preoccupanti, mentre diventa palese che il vero prezzo da pagare per quella splendida casa delle vacanze in riva all’oceano è molto, molto più alto di quello che i Rolfe hanno pattuito con i suoi eccentrici proprietari.
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