Polvere ovunque, c’era odore di lamiera e di sangue nell’aria di Mogadiscio, i miliziani sparavano all’impazzata per le strade. Come faceva a essere così caldo a ottobre? Tutto sembrava andare velocemente in putrefazione.
Mark restava aderente al muro, al riparo, cercando di capire cosa potesse fare mentre si consumava l’agonia del Black Hawk sotto gli ultimi spasmi della turbina. Aprì il contatto radio e sentì una voce incredula e concitata che diceva: – Il Super 6-1 è stato abbattuto! Ripeto, il Black Hawk è a terra! – Ma dov’era finito suo padre? E chi era quell’occidentale con l’RPG in spalla?
Mark Savannah si svegliò di soprassalto sudato, aprì la finestra e respirò a pieni polmoni l'aria frizzante del mattino, aveva vissuto già due vite e si preparava a viverne un’altra, da agente bruciato, alla ricerca di un futuro con un passato impossibile da evitare.
Gli tornarono in mente le parole del professor Zimmermann dell’Università di Buenos Aires: Mark, hanno messo sotto silenzio tutto ed eliminato ogni prova.
Esistevano infatti dei lati oscuri negli obiettivi pubblici dichiarati dalla Biosketch Technologies Inc., società biotech del New Mexico, nella quale si era imbattuto osservando alcuni pazienti civili e militari neuro-trapiantati.
Il progetto "Transtem 1.1" era solo la punta mediatica dell’iceberg e Mark, per rinegoziare la propria vita, doveva spezzare il legame e gli interessi economici che univano il CEO della Biosketch Technologies Inc. e un membro influente del controspionaggio russo.
Quella fredda mattina autunnale, mentre esausto si allineava sulla pista di decollo, si domandò se il suo destino fosse solo quello di diventare un dato statistico all'interno dei data-base degli incidenti aerei dell'Aircraft Accident Investigation Bureau Svizzero di Payerne, oppure quello di tornare a essere un uomo libero...
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