Istanbul, Turchia: un attentato suicida a una caserma della polizia provoca una strage tra i giovani in coda per l'arruolamento.
Potrebbe essere un fatto di cronaca nera come tanti altri avvenuti in quell'area del mondo afflitta dal fondamentalismo jihadista, se l'attentatore non fosse cristiano e non facesse parte di un'organizzazione che coordina l'insurrezione armata nei campi profughi sulla cosiddetta Frontiera Araba, al confine turco con Siria e Iraq. In fuga dalla guerra civile siriana e dal Califfato dell'Isis, questi profughi in massima parte cristiani hanno varcato la frontiera turca in cerca di salvezza, solo per finire sfruttati in ogni modo dalla malavita locale ed essere oppressi dalle stesse autorità della Turchia che ha subito uno stravolgimento elettorale capace di portare al potere un governo di matrice radicale islamica.
Per non soccombere, i Cristiani hanno scelto di rispondere alla violenza con altra violenza, innescando il caos in Anatolia.
A migliaia di chilometri di distanza, nel tranquillo Belgio, Roger Hancock, già agente operativo dei Servizi segreti britannici dell'MI6 e ora direttore dell'INTCEN, il Centro Analisi d'Intelligence dell'Unione Europea, si è imbattuto in problemi che non fanno altro che aumentare la sua insonnia da stress. Prima di tutto, deve affrontare le conseguenze della scoperta del suo dipartimento da parte dell'opinione pubblica europea, a lungo colpevolmente all'oscuro dell'esistenza di questa istituzione adibita a vero e proprio spionaggio, facente parte del SEAE, il Servizio Europeo per l'Azione Esterna, e nata dalla volontà di maggiore integrazione politico-militare, a partire dal Trattato di Lisbona del 2007. In secondo luogo, deve difendere il proprio posto di lavoro, messo in pericolo dalle idee politiche e dagli affaristi che ruotano attorno a Enrique Lozano, il nuovo presidente della Commissione Europea.
A preoccuparlo davvero non sono però le pressioni della stampa, le conseguenze penali derivanti dal suo incarico o la possibilità di ritrovarsi disoccupato dopo una lunga carriera trascorsa nei Servizi d'Intelligence, ma ben altro. Infatti, dietro la facciata di legalità che ha condotto alla creazione dell'INTCEN, gli stati membri dell'Unione Europea nascondono segreti pericolosi, ereditati dalla Guerra Fredda, i quali in pubblico li portano a guardare con benevolenza alla ribellione sulla Frontiera Araba, mentre dietro le quinte della politica ufficiale lasciano grande potere in mano alle persone incaricate di salvaguardare la stabilità interna ed esterna dell'Unione.
Una di esse è proprio Hancock, implicato nella brutale repressione della rivolta in Turchia da parte dell'esercito regolare. Per compiere il proprio dovere ha mentito molto alle persone sbagliate, e messo così in pericolo la sua stessa vita.
Altri personaggi si muovono su questo scacchiere: Erwin Looy, agente operativo dell'Unione; Mehmet Kharvali, promettente ma ingenuo reporter tedesco di origine turca; Domenico Sanesi, parlamentare europeo a capo del Comitato Investigativo sui Servizi d'Intelligence; l'affascinante Marie Tyus, donna che ha le chiavi di molti misteri.
Passando da Bruxelles a Istanbul, da Amburgo ad Antakya e l'Aia, rimarranno invischiati in un pericoloso gioco di inganni in cui le feroci lotte di religione saranno influenzate da inimicizie personali, carrierismo politico e patriottismo spinto alle estreme conseguenze, tali da mettere a nudo la fragilità dell'integrazione europea così faticosamente raggiunta.
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