Pochi autori sono stati altrettanto influenti di M.R. James nel campo della letteratura del terrore e del sovrannaturale. L’implacabile tensione dei suoi racconti, il senso dell’ignoto e dell’inumano che attanaglia i protagonisti, ma anche i vividi ritratti di paesaggi e usanze squisitamente british, hanno ispirato schiere di emuli e continuatori, dando vita ad una vera e propria “tradizione jamesiana”, cha ha in tutto il mondo una moltitudine di fanatici ammiratori pronti ad essere terrorizzati da nuove, atroci vicende.
Ne sono prova i sedici racconti di questa raccolta, selezionati e introdotti dal maestro dell’horror, nonché “jamesiano” dichiarato, Ramsey Campbell. Prendendo le mosse dagli autori ottocenteschi che hanno influenzato lo stesso James, e passando per i racconti ad opera del bizzarro sodalizio di autori eruditi e con la passione per il brivido raccoltosi intorno al professore di Cambridge, Cambell ci guida attraverso le più inquietanti variazioni sul tema della ghost story anglosassone.
Tra queste, un professore troppo curioso evoca da un antico tomo un’oscura entità che lo porterà alla rovina; un viaggiatore su una nave da crociera si ritrova con un orrendo, e pericoloso, compagno di cabina, mentre un’allegra rimpatriata tra amici si trasforma repentinamente in una macabra ricorrenza.
E così il tranquillo e composto college inglese, la miniera abbandonata, e anche la moderna metropoli, diventano teatro di sinistre apparizioni, terrificanti demoni e vendicativi revenants, che hanno in comune, con gli spettri di James, la sconvolgente corporeità (niente lenzuola alla Casper, dunque…) e la pura, assoluta malvagità.
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