Emanuele Rode è un ambizioso giornalista con la faccia da uomo qualunque, che negli anni Ottanta e Novanta dà la scalata al potere fino a diventare sindaco di una importante città del Nordest e poi ministro degli Esteri della Seconda Repubblica. Ma nell'84, in un viaggio di lavoro in Germania - durante il quale si avventura nella Reeperbahn, il quartiere a luci rosse di Amburgo - Rode assiste a uno spettacolo dove un bambino viene orrendamente torturato e ucciso dal vivo. L'episodio gli procura un trauma tale da lasciare emergere gradualmente la parte più malata e sadica della sua psiche. Rode diventa così un individuo dalle due personalità in perenne contrasto: scintillante e di successo quella pubblica, tragica e sanguinosa quella privata.
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