C'è un assassino che colpisce tra le antiche rovine del foro romano. Le sue vittime sono giovani e belle ragazze. E, a dargli la caccia, l'investigatore Coralbi, con la sua squadra di detective e specialisti. Un racconto, dove fatti e personaggi sono frutto della creatività dell'autore, ma anche una vera e propria lezione di investigazione. Perché lui, l'autore, si chiama Carlo Bui, ed è il direttore dell'Unità di analisi del crimine violento della Polizia di Stato. Un intreccio narrativo per imparare che il delitto è un puzzle da ricostruire tassello dopo tassello. Trovando soluzioni apparentemente impossibili, attraverso l'esame rigoroso delle prove scientifiche, ricostruendo la scena del crimine con l'aiuto delle tecnologie più avanzate. Ci sono tutta l'esperienza di Carlo Bui e le sue idee in Morte tra le rovine, la storia di un'investigazione che ci porta a scoprire i difficili percorsi della mente di un serial killer, le trappole di una logica d'indagine che non può, non deve essere applicata seguendo canoni importati da altre realtà investigative. Altrimenti è inevitabile sbagliare. In un campo in cui non è permesso farlo.
L’Autore:
Carlo Bui, bresciano, fisico nucleare e matematico, è entrato in polizia dal 1992. Attualmente è direttore dell'Unità per l'Analisi del Crimine Violento (UACV) e della III Divisione (Medicina Legale, Biologia Forense, Impronte Latenti, Balistica e Psicologia Applicata alla Criminalistica) della Polizia Scientifica italiana. Ha ottenuto riconoscimenti internazionali e ha collaborato con FBI; Europol e New Scotland Yard.
Da anni si dedica all’analisi criminale e, in particolare, dei metodi della psicologia e della psichiatria forense applicati all'investigazione di omicidi commessi da serial killer. Si è occupato di molte tra le più importanti indagini degli ultimi anni, tra cui quelle su Ferdinand Gamper (omicida seriale di Merano) e Michele Profeta (omicida seriale di Padova), del caso Marta Russo e della strage in cui perse la vita il Prefetto Carlo Dalla Chiesa.
|