Il diario di un uomo qualunque con un bell’appartamento “di proprietà” nell’hinterland milanese, un lavoro soddisfacente e ben remunerato nel capoluogo lombardo, l’hobby di suonare in una band metal, il vizietto dell’alcol, la fissa delle belle donne e una concezione della vita così estremista da far impallidire persino un ideologo neonazista.
Folgorato da una rivelazione ricevuta durante un tremendo incubo, il protagonista si presenta come Servo Devoto e Messia Nero di Tsathoggua, uno dei Grandi Antichi di cui si parla nel Necronomicon, antica e potentissima divinità rifugiatasi sulla Terra millenni prima.
Nel Suo Nome, afferma (e descrive con raccapricciante precisione) di aver compiuto innumerevoli omicidi: amici, sconosciuti, ragazze con cui è appena stato a letto, piccoli furfanti, negromanti ed esponenti di Sette esoteriche.
Con l’aiuto dell’amico Stefano, un uomo dalla mente disfatta dalle droghe e dagli alcolici ma potente mago, porta le sue vittime in un capanno nascosto nelle campagne del circondario milanese e lì, tra torture indicibili e sofferenze oltre ogni limite, praticano i loro rituali e sacrifici in onore delle demoniache divinità che adorano.
Ma l’omicidio non è l’unico crimine sistematicamente messo in atto dal nostro protagonista: atti sacrileghi, chiese bruciate e preti picchiati a sangue, pestaggi in locali pubblici, centri commerciali e stazioni metropolitane, “riciclaggio” dei cadaveri tramite saponificazione.
E il tutto resta inosservato e impunito, grazie forse alla protezione di Tsathoggua, e nonostante tutto il male fatto la vita del protagonista subisce impennate inarrestabili: la band in cui suona viene messa sotto contratto da un’etichetta americana e le nefandezze del nostro “eroe” varcano i patrii confini: durante un tour mondiale New York, Parigi, Oslo, Berlino, Londra, Madrid, il Giappone diventano i nuovi scenari di esperienze mistico-demoniache, sesso sfrenato, delirio e furia omicida...
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