È vero che Federico II, il "puer Apullae", era un Templare? E se questo è vero, Castel Del Monte era, come dicono, la Magna Sede dei Templari? È vero che San Michele Arcangelo, lo "Sterminatore Celeste" protettore del Gargano, è la nemesi del demoniaco Calcante, il quale aveva il suo oracolo proprio all'interno della stessa grotta di Castel S. Angelo ora dedicata a San Michele? È vero che la Guglia Orsini è stata costruita in una sola notte, e per di più dal diavolo? È vero, inoltre, che, nella Chiesa dei diavoli di Marina Serra di Trifase, una strega, tale Bianca, stipulò un sanguinano patto con il diavolo, e che dalle viscere della Chiesa Nuova si sentono ancora oggi provenire urla terrificanti, perché quello è un luogo maledetto? E sempre possibile razionalizzare l'irrazionalizzabile, sfatare il mito, la leggenda, il racconto. Tramortire, mai assassinare, l'alone magico che gravita intorno alla mitologia. Tutto è possibile e, allora, la verità potrebbe essere quella delle leggende. E cioè che siano stati gli dèi a creare il mondo, che diavoli e angeli affollino ancora le immensità degli spazi aperti, che le fate esistano. Che il popolo, per secoli, non abbia inventato, ma solo testimoniato. È, questa, la sola eredità degli avi, l'eredità del pensiero, della storia della gente. In questo libro l'autrice ha mescolato il vero al falso, collocando le leggende all'interno della Storia, per sperimentare un'esperienza nella quale il mito trovi ubicazione in mezzo al vero.
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