Ciao Giò: Giovanni Buzi (1961 - 2010)

Libri > Notizie > Si è spento il 17 marzo 2010 un grande amico e un meraviglioso artista

Ciao Giò: Giovanni Buzi (1961 - 2010) La notizia della morte di Giovanni Buzi mi è arrivata ieri mattina, sul tardi, mentre mi trovavo in trasferta a Varese da un fornitore, impossibilitato a poterne dare voce su queste pagine. Un comune amico mi aveva informato giusto qualche giorno prima delle sue critiche condizioni di salute, ma avevo sperato per il meglio.

Giovanni, Giò, Gianni, Gio', era un amico oltre che un vero personaggio, un artista a 360° e una voce ben conosciuta presso numerosi forum dedicati alla scrittura (ma non solo) presenti in rete. Gran signore, riusciva sempre a farsi apprezzare e voler bene. Ci mancherà.

L'avevo conosciuto tanti anni fa, pochi mesi dopo l'apertura di questo sito, ho avuto modo di collaborarci insieme per alcune iniziative editoriali, ho aperitivizzato con lui a Roma, ci ho cenato insieme, e lo penso ogni volta che mi cade lo sguardo sul quadro aquarello (un diavolo dalla schiena suturata e un cazzo gigante in piena erezione) che mi regalò con dedica anni fa e che da allora fa bella mostra di sè sulla parete del corridoio di casa mia.

I nostri cammini hanno preso strade diverse da tempo, ci eravamo decisamente persi di vista, dimenticarlo sarà però impossibile.

Biancamaria Massaro, amica di lunga data di Giovanni, ha scritto ieri a nome del nostro intero sito qualche parola a lui dedicata, finalmente oggi sono riuscito a pubblicarle.


Biancamaria:
Ho ricevuto oggi questo triste messaggio da Laurent, compagno di Giovanni Buzi:
“Giovanni Buzi (Gianni) si è spento il 17 marzo 2010 dopo una lunga lotta contro il cancro. Pittore, scrittore, insegnante, era prima di tutto un essere libero, creativo e amante. Nato a Vignanello (provincia di Viterbo), il 10 marzo 1961, era andato a vivere a Roma all’ età di 18 anni per studiare l’Accademia delle Belle Arti e la letteratura nell’ambiente vibrante ed emancipatore dell’Italia di allora. Il suo umanesimo ateo si manifestava con una curiosità universale. La scoperta di altre persone, di altre culture, d’altre fonti di bellezza non hanno smesso di animarlo. Per lui l’unica oscenità era l’arroganza dei potenti e la rassegnazione dei sottomessi. Ha affrontato la malattia con un coraggio e una lucidità eccezionali. Si è fatto amare da tutti quelli che l’hanno curato. Durante i pochi mesi di tregua dal male, fra settembre e dicembre 2009, aveva dipinto centinaia di quadri che terranno viva la sua presenza. Quando ha saputo che non c’era più nessuna speranza, ha deciso di morire nella dignità e ha scelto il momento della sua partenza. Sopravviverà attraverso la sua pittura, la sua scrittura e l’immenso amore che ha dato in ogni momento della sua vita.”

Laurent in queste parole d’amore ha già detto tutto; di fronte alla sua sofferenza – che dicono il tempo lenisce, ma certe ferite che ci mettono tanto a rimarginarsi e lasciano profonde cicatrici – è superfluo e presuntuoso aggiungere altro.

A chi come me ha seguito fin dall’inizio il sito LaTelaNera.com – e sono tanti, anche se alcuni da tempo hanno preso altre, strade: nel dolore ci ritroviamo tutti uniti – non ho bisogno di spiegare chi era Gianni, ma è giusto farlo per chi non ha avuto la fortuna e il grande piacere di conoscerlo.

Aveva l’arte nel sangue, in tutte le sue forme.

Dopo essere stato a lungo pittore, ha deciso di dedicarsi alla scrittura. Avendo patito su di sé la meschinità di coloro che rifiutano tutto ciò che è diverso e vivono nel terrore di essere avvicinati da chi può insegnare loro che non esiste una sola via – e, soprattutto, ognuno ha diritto di vivere liberamente quelle da percorrere – aveva imparato a conoscere l’animo umano e le sue paure più profonde, perciò inizialmente gli è venuto naturale dedicarsi alla letteratura horror e, più in generale, a quella fantastica. Lo ha fatto spesso mettendoci quel pizzico di frizzante ironia, indispensabile per sconfiggere i Mostri È così approdato su questo sito per condividere con altri gli stessi interessi e mi piace pensare che si sia sentito subito a casa sua.

Ci ha lasciato, oltre ai quadri che non ha mai smesso di dipingere, saggi e romanzi, dove spesso ritornavano con rimpianto la sua infanzia passata a Vignarello e la figura della madre, tanto amata e scomparsa prima di lui. Io però sono più legata ai tanti racconti che ha scritto, perché alcuni si ritrovano in antologie dove ci sono anche i miei: in questo modo sono sicura che saremo legati per sempre.

Arrivederci, Gianni, amico mio. Ci mancherai, però una parte di te vivrà sempre in noi. E nelle tante e varie opere d’arte che ci hai voluto donare.



Il sito ufficiale di Giovanni Buzi, www.giovannibuzi.net, rimarrà attivo.


Ciao Giò: Giovanni Buzi (1961 - 2010)
Notizia scritta da: Alessio Valsecchi
Pubblicata il 19/03/2010
Fonte: GiovanniBuzi.net

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