Libri > Interviste > Abbiamo accolto sulle nostre pagine le parole di Gregorio Prestifilippo, l'autore del romanzo Interstate 22
[La Tela Nera]: Ciao Gregorio, benvenuto sulle pagine di LaTelaNera.com. Presentati ai nostri lettori: chi sei, cosa fai, cos'hai scritto, in quale ambito crei?
[Gregorio Prestifilippo]: Ciao e grazie per lo spazio e il tempo che mi concedi. Che dire di me, sono un ragazzo con una passione smodata per il cinema e Dylan Dog, sono sposato e ho un figlio. Adoro scrivere prevalentemente horror e faccio parte della prima Factory Editoriale italiana di Aldo Moscatelli, "I Sognatori", un ibrido tra una casa editrice e una community in cui editore e scrittori si pongono sullo stesso piano e collaborano attivamente l’uno con l’altro. Ho scritto tre romanzi (uno dei quali dovrebbe uscire per la Factory una volta editato) e ne sto scrivendo un quarto.
[LTN]: Quali sono gli autori dai quali ti senti maggiormente influenzato a livello artistico?
[GP]: Leggo molto Stephen King, Richard Matheson, Edgar Allan Poe (intramontabile) e in generale tutto ciò che catturi la mia attenzione e mi intrighi. È chiaro che leggere specifici autori porti a seguire, almeno inizialmente, la loro impronta nello scrivere, ma più si scrive e più si raggiunge un proprio stile, che è quello a cui ambisco.
[LTN]: Parlaci del tuo libro Interstate 22. Quando hai avuto le prime idee? Quando hai cominciato a lavorarci? Quanto tempo ha richiesto la sua scrittura?
[GP]: Interstate 22 nasce come racconto breve per il sito Splattercontainer, qualche anno fa. Avevo sempre desiderato espandere la storia e renderla un romanzo, ma per questioni di tempo non ho mai potuto farlo. Qualche mese fa entrai nella cartella "racconti" del mio pc, l’ho riletto e la mia mente ha cominciato a elaborare nuovi scenari, nuovi personaggi, nuovi epiloghi. Per il resto non ho dovuto fare altro che aprire la pagina di Word e scrivere.
[LTN]: Di cosa parla il tuo libro? Si tratta di un'opera destinata a un lettore ben preciso?
[GP]: Il romanzo parla di due ragazzi che vengono aggrediti a notte fonda durante una sosta sull’Interstate 22 e si rifugiano in una steak house nelle vicinanze. Il locale è a gestione familiare e la loro cucina è, beh, molto particolare.
È destinato agli amanti dell’horror senza fronzoli, ai personaggi grotteschi e alle storie claustrofobiche in cui tutto sembra andare gambe all’aria fin dalle prime pagine.
[LTN]: Qual è la sua caratteristica che lo rende migliore e unico rispetto a tanti altri sul mercato?
[GP]: Migliore e unico non saprei, questo tipo di decisioni spettano sempre e solo al lettore. Di certo quando l’ho scritto volevo che strizzasse l’occhio al cinema e nello specifico a film come Non aprite quella porta e Hostel. La mia intenzione è stata fin da subito giocare con i meccanismi che sono figli di un genere cinematografico e rielaborarli su carta, guidando il lettore in un crescendo di tensione e violenza fino alla svolta finale. Mi sono divertito molto a scriverlo e spero che la gente faccia altrettanto leggendolo.
[LTN]: Hai pubblicato Interstate 22 in autonomia con Amazon: come sei arrivato alla scelta dell'autoproduzione? Quali ritieni siano i suoi vantaggi rispetto alla pubblicazione con una casa editrice?
[GP]: È stato un esperimento e al tempo stesso una sfida con me stesso. Amazon permette a chiunque di pubblicare ebook con una facilità disarmante (che questo, per l’editoria in generale, sia un bene o un male è un discorso a parte) e ho voluto cimentarmi io stesso con l’autopubblicazione per capirne i meccanismi e fare questa ulteriore esperienza.
[LTN]: Chi ha curato la copertina del tuo libro?
[GP]: Io stesso. Potrei definirlo un altro esperimento e aggiungerei riuscito benissimo se consideriamo che era la prima volta che utilizzavo programmi di fotoritocco.
[LTN]: La pubblicazione in ebook è l'unica scelta possibile per un autore che si autoproduce?
[GP]: Fermo restando che i servizi e il lavoro svolti da un editore sono insostituibili, ritengo che autopubblicare in formato ebook sia la scelta migliore. L’autore a costo zero si ritrova la storia disponibile fin da subito sugli store online e in un click si può scaricare e leggere. Non ci sono costi di stampa per chi vende e non ci sono spese di spedizione per chi acquista. Tramite social network pubblicizzarla è un gioco da ragazzi e l’autore ha sempre il pieno controllo della propria opera, dal prezzo di copertina a eventuali promozioni speciali da applicare quando e come ritiene più opportuno. È l’apogeo della vanity press, con tutti i pro e i contro del caso.
[LTN]: Stai sfruttando le enormi potenzialità del web per diffondere il tuo nome e importi all'attenzione del pubblico? Hai un sito web personale, una pagina Facebook, altri account social come Google+, Twitter, Pinterest, Tumblr e compagnia (digitale) bella?
[GP]: Il poco tempo libero che ho a disposizione devo dividerlo tra decine di impegni e la scrittura, alla quale non rinuncio mai. Di conseguenza ho davvero poco tempo per pubblicizzare il mio romanzo e Facebook e Twitter sono praticamente gli unici canali che utilizzo per promuovere Interstate 22.
[LTN]: Come hai organizzato la promozione del tuo libro? Che canali hai battuto per avere visibilità? hai organizzato presentazioni?
[GP]: Nessuna promozione, nessuna presentazione. Per un ebook, del resto, organizzare presentazioni sarebbe ostico. Si tratterebbe di parlare del romanzo e, una volta finito, dovrei dire: "se siete interessati andatevelo a scaricare da Amazon", non so se mi spiego. Nelle presentazioni il cartaceo è essenziale, non ci sono alternative. Devo dire però che, nonostante non mi stia impegnando troppo sul fronte della promozione, Interstate 22 sta vendendo bene persino negli Stati Uniti e in Giappone, risultato del quale non mi sarei mai aspettato. Posso ritenermi soddisfatto dell’esperimento.
[LTN]: Su cosa stai lavorando al momento?
[GP]: Sto lavorando a un romanzo sulle possessioni, rimanendo quindi in pieno ambito horror. Questo non sarà figlio dell’autopubblicazione: nonostante i risultati raggiunti penso che Interstate 22 sia il primo e l’ultimo in quel senso.
[LTN]: Prima di lasciarci consiglieresti ai nostri lettori un libro uscito nell'ultimo anno che ti è particolarmente piaciuto?
[GP]: Per coerenza consiglio un horror di una scrittrice emergente e talentuosa, I colori del male di Lidia del Gaudio, a cura di Lettere Animate Editore. Una storia viva, pulsante, ispirata alla leggenda di alcuni dipinti maledetti i cui soggetti erano sempre e soltanto bambini in lacrime. Da leggere tutta d’un fiato.
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