Esorcismi a Pisa: intervista a Ottavio Bosco

Libri > Interviste > LaTelaNera.com ha intervistato Ottavio Bosco, autore de La Sindrome di Minosse (ETS Edizioni)

Esorcismi a Pisa: intervista a Ottavio Bosco [LaTelaNera.com]: Presentati ai nostri lettori e raccontaci della tua passione per la scrittura.
[Ottavio Bosco]: Mi chiamo Ottavio Bosco ho 39 anni e da circa dieci anni svolgo l’attività di geologo come libero professionista. Sono nato e vivo a Pisa.
Fin da piccolo ho sempre avuto una grande passione per la lettura e impiegavo gran parte del mio tempo fagocitando un po’ di tutto passando dai grandi classici agli scrittori emergenti: non potevo e non posso immaginare la mia vita senza un libro e diffido per natura dalle persone che non leggono.
Passare dalla lettura alla scrittura è stato un naturale evolversi del mio percorso letterario e, anche se a causa degli studi ho tardato a mettere nero su bianco le prime righe, questa passione si è concretizzata all’inizio del 2011 con la pubblicazione del primo romanzo: Il Purificatore.
La Sindrome di Minosse è quindi nato come proseguimento de Il Purificatore anche se non lo definirei come il classico continuo ma piuttosto come l’evoluzione del personaggio principale del romanzo che va di pari passo con quella del sottoscritto.
Ora non posso più fare a meno di scrivere perché ne varrebbe del mio benessere psicologico.

[LTN]: Parlaci del tuo La Sindrome di Minosse: trama, temi, contenuti. Come è nato?
[OB]: Avevo assolutamente bisogno di continuare a dar vita a Massimo Ortis, personaggio principale già del primo romanzo nonché esorcista sui generis che elimina i demoni con regolare autorizzazione vaticana e, inoltre, dovevo assolutamente trovare un modo per impiegare le lunghe notti insonni. Questi sono i fattori predominanti che mi hanno portato a scrivere La Sindrome di Minosse.
La trama in sintesi: il confronto-scontro con un demone molto potente ha sconvolto la vita di Massimo rendendolo ancora più cinico e facendo emergere la parte malvagia insita in lui.
Ortis sarà così costretto a confrontarsi col male in una delle sue forme più subdole e sfuggenti che richiede una profonda e dolorosa presa di coscienza: accettare e dar sfogo ai propri demoni interiori per combattere un’entità arcana e immortale che rischia di far sprofondare l’umanità nel baratro della perdizione eterna.
Il tema principale e ricorrente del romanzo è quindi il male che può assumere molte forme, sia quella di un ripugnante demone privo di sentimenti pronto a uccidere che quella più profonda e sfuggente che si trova dentro di ognuno di noi: la malvagità insita nell’uomo e atavicamente collegata ai nostri geni. Non è possibile inoltre parlare del male senza pensare alla paura, ovvero un sentimento in simbiosi con il percorso evolutivo dell’uomo e che ci ha permesso di sopravvivere fino ad oggi.
Tutte le più grandi civiltà a noi antecedenti hanno fondato le basi della loro cultura sulla paura, spesse volte convertendola in uno stimolo positivo come ad esempio gli spartani, altre volte utilizzandola come vettore di controllo delle masse.
E' innegabile dunque che la paure e le fobie siano parte integrante della nostra vita e che quotidianamente siamo chiamati ad affrontare le nostre: non sempre con buoni risultati e questo è evidente. Il diavolo non è affatto scomparso con la civilizzazione e l’affievolirsi delle superstizioni ma ha solo cambiato forma e le modalità con le quali agisce sono le stesse dall’inizio dei tempi.
Un romanzo horror-pulp come il mio deve necessariamente far paura con un pizzico di ironia e, per ottenere tale esito, è fondamentale mettere a nudo le nostre debolezze e le nostre imperfezioni che sono poi le più difficili da accettare e comprendere.
La Sindrome di Minosse si presta anche ad una lettura allegorica che può variare secondo la sensibilità e i gusti del lettore.

La copertina di La Sindrome di Minosse[LTN]: Come hai conosciuto e pubblicato per la tua casa editrice?
[OB]: ETS Edizioni è una delle case editrici più importanti a Pisa e quindi già conoscevo la qualità delle loro pubblicazioni. Nonostante il mio romanzo non rientri propriamente nel genere trattato nelle loro collane, hanno deciso di darmi fiducia e di puntare su di me. Ho valutato diverse offerte ma non ho avuto dubbi nella scelta: sono una persona molto empatica sotto certi aspetti e prediligo ancora i rapporti umani e diretti.

[LTN]: Il risultato finale sulla tua opera ti soddisfa a pieno?
[OB]: Non proprio dato che tendo a essere un perfezionista perennemente insoddisfatto. Sono molto critico nel giudicare i miei lavori per cui difficilmente potrò essere appagato pienamente da ciò che scrivo. Ogni cosa può essere migliorata a posteriori e, visto che fare dietrologia non porta quasi mai a buoni risultati, direi che sono soddisfatto al novanta per cento.

[LTN]: Hai una tua pagina web "ufficiale" che usi come centro strategico per le tue attività letterarie?
[OB]: Ho creato una pagina su facebook, Dottor Ortis – Esorcista, in modo che le persone abbiano la possibilità di scrivere i loro commenti, positivi o negativi che essi siano.

[LTN]: Hai tenuto molte presentazioni letterarie per "spingere" il tuo libro?
[OB]: Il romanzo è uscito da poco tempo per cui ancora no: ho in programma un almeno un paio di presentazioni nella mia città nel mese di Febbraio e su altri progetti sto ancora lavorando. Desidero trovare la location giusta per presentare La Sindrome di Minosse e questo mi porterà a girovagare per la splendida Toscana che in quanto ad atmosfera e fascino non è seconda a nessun altro luogo.

[LTN]: Quali canali hai battuto personalmente per promuovere la tua opera?
[OB]: Essenzialmente social networks e il caro e vecchio passaparola (ammesso che possa essere considerato un canale).

[LTN]: Quale tipo di narrativa leggi generalmente?
[OB]: Spazio dai classici ai romanzi storici, dai trattati filosofici ai testi esoterici ma, chiaramente, prediligo il genere horror. Purtroppo ultimamente, secondo un’opinione meramente personale, quest’ultimo risulta un genere inflazionato e snaturato; non è raro infatti leggere di vampiri che si innamorano e che magari litigano con licantropi fronteggiandosi per la stessa donna, oppure di creature soprannaturali e malvagie con istinti e priorità esclusivamente umane. Non amo le storie d’amore mascherate da fantasy/horror e non prediligo le storie ibride. Dal mio punto di vista un demone per esempio, creatura infernale e spietata, non può provare compassione o pietà ma deve uccidere e causare sofferenze perché questa è la sua natura. Qualsiasi storia, e l’horror in particolare, deve riuscire a suscitare nel lettore delle sensazioni sia positive che negative; l’importante è che non generi indifferenza in quanto non sentimento.

[LTN]: Acquisti i tuoi libri sia online che in libreria? Preferenze?
[OB]: Entrambe le cose e per motivi differenti. Prediligo leggermente la libreria perché penso che la possibilità di girovagare tra gli scaffali e di sfogliare le pagine dei libri sia impagabile.

[LTN]: Quali fattori sono per te i più importanti per la scelta del libro da acquistare? Copertina? Quarta di copertina? Le recensioni online? Le recensioni su riviste e giornali? I consigli degli amici?
[OB]: Un connubio di tutte queste cose anche se attuo un metodo del tutto soggettivo. Solitamente prendo un libro e lo apro a caso all’inizio e a metà circa: leggo alcuni passi della pagina e, se il racconto mi trasmette qualcosa, allora lo prendo altrimenti lo lascio immediatamente. Nel caso di acquisti online dapprima leggo le recensioni e in seguito chiedo consigli agli amici.

[LTN]: Un libro di genere assimilabile al tuo che consigli ai nostri lettori è?
[OB]: Non esiste. Non perché sia bello o brutto ma per il semplice motivo che non ho letto mai niente di simile: magari i lettori potranno aiutarmi in questo. Come ogni altro scrittore, anche inconsciamente, avrò tratto ispirazione dai miei idoli e dalla letture che mi hanno colpito. Posso comunque consigliare tutti i libri di un mostro sacro come Joe R. Lansdale oppure Il Carezzevole e L’adeptodi Massimo Lugli e, per finire, I racconti del Necronomicon di H.P. Lovecraft.

[LTN]: Segui qualche sito web o blog dedicato al mondo dei libri o ai temi trattati nel tuo libro?
[OB]: Nero Cafè, Horror.it e naturalmente La Tela Nera che apprezzo soprattutto per l’originalità e la varietà dei concorsi letterari.

[LTN]: Progetti per il futuro?
[OB]: Con buona pace di tutti… continuare a scrivere. Attualmente sto lavorando su una raccolta di brevi racconti naturalmente di genere horror anche se non è escluso che continui a farmi ispirare da Massimo Ortis perché mi sono molto affezionato a questo personaggio e, nonostante non ami le trilogie, non sarebbe proprio carino abbandonarlo!


Esorcismi a Pisa: intervista a Ottavio Bosco
Intervista realizzata da:
Pubblicata il 11/01/2013

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