Libri > Interviste > Dieci domande per l'audace scrittore Alessandro Zannoni a cura di Cristian Borghetti
LaTelaNera.com ha inviato Cristian Borghetti a intervistare Alessandro Zannoni, autore dei romanzi Le cose di cui sono capace, Imperfetto e Biondo 901, tutti editi da PerdisaPop.
[La Tela Nera]. Prendo spunto dal tuo romanzo e ti chiedo a freddo: di cosa è capace Alessandro Zannoni?
[Alessandro Zannoni]: Uhm… di essere necessario come un antibiotico e inutile come una scarpa spaiata – questa è la prima volta che me la rivendo, dopo averla coniata per il mio profilo Facebook.
[LTN]: Quanto bisogna essere audaci e cattivi per scrivere Le cose di cui sono capace (Perdisa 2011)?
[AZ]: Basta aver voglia di dare qualche calcio in bocca al buonismo e al politicamente corretto così di moda da noi. Non bisogna essere cattivi davvero per scrivere cattiverie. Però se lo sei aiuta parecchio.
[LTN]: Quanto bisogna essere spietati e sporchi per essere Nick Corey, il protagonista del tuo romanzo?
[AZ]: Nick Corey ha fatto una scelta, per ottenere la felicità è disposto a tutto. Si spiana la strada con ogni mezzo, usando il sopruso e la violenza, ma è mosso da un sentimento buono. Non gli interessano i soldi né il potere, i suoi valori primari sono l’amore e l’amicizia, e si batte per mantenerli vivi. Ama anche il rispetto della legge, e il suo metodo per farla rispettare credo sia molto efficace. Dovrebbero provare pure da noi, le cose andrebbero meglio.
[LTN]: Il tuo ultimo romanzo è ambientato negli States, in Texas: quanto c’è di italiano in questa storia, (Nick Corey in realtà si chiama Nicola Coretti) e quanto di americano c’è nel tuo modo di vivere e di scrivere?
[AZ]: Ci sono solo i nomi, non poteva essere altrimenti. Per scrivere una storia americana devi usare le regole. Trasporta una storia di Joe R. Lansdale in Abruzzo e ti sputano in faccia pure gli editori a pagamento. Tutto è possibile in America, questo è il punto fondamentale, la grossa differenza tra noi e loro. Così mi sono appropriato di questo super/potere e ho notato come sia facile scrivere storie avvincenti. Cazzo, semplice così, eh. E noi invece a sbatterci nelle nostre province e a stare attenti che tutto torni perfettamente, che non ci sia nulla lasciato al caso o che offra il fianco a disamine accorte. Sulla scrittura ti dico che dentro ha di tutto, sono stato influenzato da ogni scrittore che ho letto, italiano o straniero. Sono un vero bastardo, come scrittore.
[LTN]: Ammettiamo che esista – e forse in realtà esiste davvero – un “derby” letterario fra Stati Uniti e Italia: secondo te, siamo troppo aperti alla letteratura americana e troppo ostruzionisti con quella di casa nostra?
[AZ]: È solo una questione di allure: in una discussione, citare il nome di un autore americano, accresce di brutto il punteggio. Le ragazze ti guardano con più interesse. Gli editori ci tengono a farci fare bella figura, per quello danno tanto spazio agli americani, ci offrono più nomi per diversificare – non possiamo sempre citare i soliti. Quegli editori che puntano tutto su autori italiani, invece, non li capisco proprio, non ne vedo l’interesse, il ritorno. Avranno soldi da buttare.
[LTN]: Cosa piace leggere ad Alessandro Zannoni e perché?
[AZ]: Sono onnivoro, lo sono sempre stato, anche se per un lungo periodo la letteratura di genere mi ha monopolizzato l’interesse. Però sono un lettore incostante, passo anche mesi senza farlo e la mia vita non ne risente.
[LTN]: Cosa pensi delle fascette che campeggiano su molti libri e dicono “34 esima edizione in un mese” o “thriller dell’anno” per esempio?
[AZ]: Sono bugie fantastiche a cui crede solo il pubblico che legge libri d’allevamento.
[LTN]: Un libro che ti ha entusiasmato e uno che ti ha deluso.
[AZ]: Le prime 80 pagine di Tutto deve crollare di Carlo Cannella, edito da PerdisaPop. Di delusioni non ne ho in mente, tendo a dimenticare in fretta.
[LTN]: Scrivere per Alessandro Zannoni significa? Se non fossi scrittore, saresti?
[AZ]: Non so cosa significhi per me, non mi sono mai fermato a pensarci, e quando l’ho fatto ho trovato risposte stupide. Lo faccio e basta, quando ne ho voglia, quando ho tempo, quando ho una storia che forse vale la pena raccontare. Non sono uno scrittore. Sono stato antiquario, ora lavo barche sul fiume.
[LTN]: Il tuo prossimo romanzo: ci anticipi qualcosa?
[AZ]: Sono alle prese col romanzo che parla della vita di mio cugino, e se non lo conosci dovresti rimediare subito: www.ilcugino.blogspot.com
È un tipo davvero tosto.
Cristian Borghetti è nato a Lecco nel 1970. Ha studiato Filosofia Estetica all'università di Milano. Nell'ottobre del 2006 ha pubblicato la raccolta Ora di vetro. Nel 2011 ha pubblicato Tre volte all'Inferno per Perdisa Editore.
Dall'autunno 2011 collabora con il web magazine di entertainment culturale milanese orasenzombra.
Sito web ufficiale: www.cristianborghetti.it
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