Michele Allegri intervistato da Marilù Oliva

Libri > Interviste > Due chiacchiere nella ragnatela con il poliedrico autore che sostiene: noi siamo ciò che mangiamo!

Michele Allegri intervistato da Marilù Oliva Michele Allegri ha una preparazione che spazia dalla storia all'esoterismo alle scienze alimentari. Per i suoi studi in campo religioso ed esoterico, è stato più volte invitato a tavole rotonde e seminari di approfondimento sui Templari e gli Ordini cavallereschi, nonché su istituzioni filantropiche europee e statunitensi.

Ha collaborato con diverse riviste specializzate e alcuni suoi interventi sui Templari sono stati pubblicati da quotidiani nazionali. Partecipa spesso a trasmissioni radiofoniche e televisive. Nel 2005, ha pubblicato il saggio Dossier: i nuovi Templari (Italianova) che, per il suo valore documentale, è stato acquisito dalla Library of the Congress, la Biblioteca del Congresso USA. Nel 2009, per lo stesso Editore, ha pubblicato Elvis e il Priorato di Sion e Io sono ciò che mangio.

È membro del Comitato Scientifico della trasmissione tv Rebus - Questioni di conoscenza (Odeon tv) e fa parte della redazione del mensile Secreta (Editoriale Olimpia).


[La Tela Nera]: Partiamo dalla tua formazione. Sei dottore in Scienze Politiche con indirizzo politico-internazionale, sei un profondo conoscitore della storia antica e contemporanea e degli scenari della geopolitica attuale. Trovi che l'atteggiamento dell'uomo sia cambiato nei secoli, per quanto riguarda l'ansia di supremazia e di dominio?
[Michele Allegri]: Ci troviamo di fronte ad un mondo radicalmente cambiato rispetto a trenta-quarant'anni fa. Alla contrapposizione Est-Ovest si è sostituita quella tra Nord e Sud. La globalizzazione, con i suoi pro e con i suoi contro, marcia spedita in ogni angolo della Terra. Le democrazie politiche avanzano per ogni dove, la comunicazione si fa sempre più veloce e la rete è diventata il mezzo attraverso il quale milioni di persone si conoscono e si scambiano informazioni. Gli uomini paiono essere meno aggressivi, meno propensi a dominare gli uni su altri, come avveniva un tempo. Sono, invece, più isolati, meno passionali e più avidi e questi sono gli effetti dell'economia liberale globalizzata. La realtà è che l'economia e la tecnologia dominano l'uomo e i suoi impulsi, anche quelli più brutali. Le guerre sono diventate e ci appaiono sempre più inutili e odiose, fatti limitati a zone del mondo povere. Milioni di morti o di prigionieri sono milioni di "non consumatori". Il sistema liberale globalizzato non può permettere che non ci siano consumatori: noi uomini, per il sistema globalizzato, siamo liberi in quanto consumatori o fruitori di servizi.

[LTN]: Sei autore di libri di successo dalle tematiche molto originali e sei conosciuto per le tue battaglie controcorrente. Le tue indagini spaziano dalla storia alla cronaca, dai fenomeni sociali alla politica. Quali ti sembra che siano le risposte della gente?
[MA]: Questo è il secolo dell'informazione e la gente ha sete di conoscenza. Oggi, la gente ha molti strumenti per conoscere, per vagliare posizioni, per farsi un'idea o per cambiare opinione. Molte persone leggono con piacere i miei libri perché non cerco di imporre loro una linea ma fornisco tutte le coordinate perché abbiano una visione completa di ciò che vogliono conoscere, nel campo della storia, dell'alimentazione, dei fenomeni sociali, della politica. Alla fine, però, sono loro a decidere, a farsi un'opinione del tutto personale. Come è mia abitudine, lascio alla fine dei miei libri un e-mail con il quale mi possono comunicare le loro impressioni. Per me, quelle opinioni sono uno strumento di lavoro prezioso, per avere un feedback, per fare una statistica, per migliorarmi.

[LTN]: Chi legge le tue opere si fa l'idea di una persona combattiva, onesta, scrupolosa nelle indagini. Non ti sembra che invece la nostra epoca sia contrassegnata da un disinteresse generale? Come se la gente si lasciasse trascinare dagli eventi, dalle cadute, come se si abbandonasse alla rassegnazione... (e, in questo caso, diventa ancora più prezioso l'apporto di chi va controcorrente).
[MA]: La gente di oggi, in teoria, non avrebbe più bisogno di seguire ciecamente un leader, perché è venuta meno ogni concezione ideologica e religiosa totalizzante. Le persone, però e a maggior ragione, hanno bisogno di suggeritori, di qualcuno che le aiuti, che dia loro un buon consiglio. Una delle figure professionali che più stanno avendo successo di questi tempi è il counsellor, cioè il consigliere. Antropologicamente parlando, è vero che gli uomini hanno bisogno di riconoscersi in una persona forte, intelligente, precisa e combattiva e il 90% di chi lo fa, generalmente, è persona timida e schiva. Se le persone forti e combattive non vogliono imporre a tutti la loro visione, che ben vengano…

[LTN]: Io sono ciò che mangio (Italianova) è manuale di alimentazione sana e consapevole. Com'è l'alimentazione ai giorni nostri, frenetica come la nostra vita?
[MA]: L'alimentazione di oggi è dettata dalle grandi multinazionali del cibo, è estremamente saporita (parlo di un vero eccesso di dolce e salato) e, quindi, pericolosa e deleteria per il nostro organismo. Le raffinazioni sono la punta dell'iceberg di questa cattiva alimentazione. Si mangia velocemente e si mangia male. Per questo motivo è d'uopo riscoprire come si nutrivano i nostri avi, che cosa sono i cibi semplici, quali sono le tradizioni culinarie dell'Italia contadina e proletaria.

[LTN]: Tre suggerimenti alimentari:
[MA]: Imparare a mangiare seguendo i ritmi circadiani e cioè di mattina presto la pasta integrale e di sera le proteine con fibre. Imparare a conoscere qual è il Carico Glicemico di ogni pasto. Imparare a leggere le etichette degli alimenti che si trovano al supermarket.

[LTN]: Tre errori alimentari da evitare:
[MA]: Assumere sale e zuccheri raffinati. Mangiare la pasta bianca di sera. Grigliare sempre la carne o il pesce.

[LTN]: Come nasce l'idea del libro Elvis e il Priorato di Sion (Italianova)?
[MA]: Dalla lettura di un documento che circolava nei fan club e che faceva riferimento al fatto che Elvis era stato gran maestro della Templar Christian Brotherhood, un ramo americano del Priorato di Sion. In seguito ho scoperto che Elvis aveva lavorato sottocopertura per l'FBI di Edgard Hoover e per conto dell'allora presidente Richard Nixon. In America, come si sa, le commistioni tra poteri e società riservate a sfondo esoterico sono conosciute fin dal 1800. Amministrazione americana e Priorato di Sion lavorarono insieme, utilizzando Elvis, per combattere con l'arma della propaganda il comunismo internazionale. Scopo principale era utilizzare la musica rock e il suo re, Elvis, col fine di portare la ribellione giovanile degli Anni Cinquanta verso il consumismo e svuotandola da ogni concezione di lotta di classe. Chi meglio di un povero contadino del sud, come Elvis, poteva dire che il sistema americano permetteva a chiunque di diventare ricco e famoso?

[LTN]: Qual è la canzone che preferisci di Elvis?
[MA]: Difficile a dirsi. Elvis non fu un compositore ma solo un interprete. Elvis ha cantato diversi generi musicali, ogni canzone la interpretava in modo originale, in modo suo. Se dovessi scegliere, però, una delle meglio riuscite è In The Ghetto. Parla di un giovane nero che abita nel ghetto e cerca il riscatto, l'emancipazione. E' una canzone sociale che gli valse un Grammy Award. La canzone non ha un testo politico contro l'America del tempo ma esprime l'esigenza della comunità afro-americana di partecipare alla vita della Nazione. E i frutti di quella lotta si vedono, visto che gli americani di oggi hanno eletto come loro presidente Obama, un nero.

[LTN]: Qual è il tuo rapporto con l'occultismo e l'esoterismo?
[MA]: Occultismo ed esoterismo, per la precisione, non sono la stessa cosa ma è pur vero che talvolta sembrano sinonimi. Io credo fermamente nel fatto che l'uomo non sia e non debba essere solo un animale politico, razionale, come diceva Aristotele. Gli "Ipse dixit", i vari aforismi per cui "tutto ciò che è reale è razionale" oppure "l'uomo è nato per soffrire" andranno bene per l'uomo ad una dimensione, come diceva Sartre, ma non per me. La verità non appartiene all'uomo e questa, talvolta, si rivela ad alcuni sotto forma di allegoria, con simboli, con numeri. Dio, nella Cabala ebraica, è numero, il linguaggio è numero. Quello che è successo nell'epoca moderna è la separazione della scienza dal sacro, per cui si è persa la dimensione esoterica, quella che interessava personaggi del calibro di Platone o Isaac Newton. L'esoterismo è l'essenza della Tradizione delle antiche religioni. Oggi le religioni sono alleate con la parte peggiore del positivismo e per questo motivo non affascinano più le masse.

[LTN]: Hai scritto Dossier: i nuovi Templari (Italianova): qual è il più affascinante mistero di questi cavalieri?
[MA]: L'aver custodito un segreto che riguarda l'origine della nostra umanità. Qualcuno fa riferimento, inoltre, al fatto che le nobili famiglie che costituirono l'Ordine, nel lontano 1118, avessero un D.N.A. non proprio umano… Molti hanno cercato di dare spiegazioni a queste leggende, che sono soprattutto diffuse in quella porzione di territorio che si chiamava Occitania oppure in Scozia, beh, chi ha cercato di scoprire, è finito molto male…

[LTN]: Quali domande ti vengono rivolte più di frequente dai tuoi lettori?
[MA]: Mi chiedono di tutto. Talvolta mi pongono domande, altre volte mi fanno ragionamenti e chiedono un parere in merito. Ci sono lettori attenti e scrupolosi che non si accontentano ma vogliono approfondire e questa cosa è un bene.

[LTN]: Progetti?
[MA]: Non ne ho. Come tutti gli "esoterici", mi fido del caso e… della mia agente!

[LTN]: Ci saluti con una citazione da uno a scelta tra i tuoi libri?
[MA]: Sì, Marilù. Da Dossier: i nuovi templari "L'essenziale in questo mondo non è di riuscire, ma di avere una volontà. Se noi non possiamo essere giocondi mietitori, siamo almeno seminatori confidenti ed arditi". E con questa frase, mi congedo dal tuo pubblico. Grazie.


Marilù Oliva Marilù Oliva vive a Bologna, insegnante lettere alle superiori, scrive per diversi web magazine tra cui ThrillerMagazine.it. Ha pubblicato brevi saggi storici e letterari, oltre a racconti apparsi su Carmilla e Sugarpulp e su antologie cartacee (tra cui Pink in noir, ed. Zona e Lama e Trama 2009, Perdisa Pop).
Il suo primo romanzo si intitola Repetita (Perdisa Pop, 2009) ed è la storia di un omicida metodico e inflessibile.
Il suo secondo romanzo ¡Tù la pagarás!, è un giallo ambientato nel mondo della salsa bolognese.


Michele Allegri intervistato da Marilù Oliva
Intervista realizzata da: Marilù Oliva
Pubblicata il 29/08/2010

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