Libri > Interviste > Chi è l'uomo dietro l'interessante rivista Hypnos?
Matteo Poropat ha incontrato e intervistato per LaTelaNera.com Andrea Giusto, il direttore di Hypnos, la rivista di letteratura e fantastico.
[La Tela Nera]: Parliamo di Hypnos, la tua fanzine, cominciando con una certa curiosità sul nome, che lego sicuramente a un racconto di H.P. Lovecraft, non tra i più conosciuti, Hypnos appunto. Cosa ti ha spinto a sceglierlo per la tua pubblicazione?
[Andrea Giusto]: In realtà la scelta del nome non è legata direttamente al racconto di Lovecraft, che pure ho incluso nel primo numero, bensì al fascino che il mondo onirico ha sempre suscitato nei miei confronti. Un mondo con delle leggi proprie, altrettanto reale del mondo della veglia, un po’ come il fantastico e il weird, che sono qualcosa di più di un semplice genere letterario, ma un modo diverso di sperimentare la realtà (non a caso la dicitura è "rivista di letteratura e fantastico"). Poi da amante della cultura e della lingua greca, la scelta del nome non poteva essere altrimenti.
[LTN]: Nel 2007 è uscito il primo numero, già ospite di nomi interessanti, per quanto poco noti dalle nostre parti, come l’americano Thomas Ligotti. Com’è nata l’idea di pubblicare una rivista di questo genere?
[AG]: Per gioco. Poi il gioco si è per così dire "concretizzato", ed ecco il primo numero nel 2007. Accorgersi che gran parte della letteratura weird è completamente ignorata in Italia, e che scrittori non solo moderni, ma anche classici non sono in gran parte tradotti in italiano, ha dato il là alla pubblicazione. Basta pensare che un autore come Fitz James O’Brien, ritenuto il più grande autore americano di racconti di genere, tra Poe e Lovecraft, in Italia è praticamente ignoto, se non per una manciata di racconti. Un elemento su cui non ho avuto dubbi è stata la scelta di fare una rivista cartacea. "Non sono sicuro che le parole abbiano un significato, certamente hanno un suono", diceva Giorgio Manganelli. Personalmente, mi piace che abbiano anche una consistenza.
[LTN]: Qual è la maggiore difficoltà che hai incontrato in questi anni nel portare avanti, con la tua passione, una pubblicazione come Hypnos?
[AG]: Il tempo è la vera e unica difficoltà. Dal 2007 sono usciti due numeri l’anno, mi piacerebbe poterne pubblicare anche tre o quattro, ma di fatto non ci sono mai riuscito.
[LTN]: Ovviamente, a fronte di difficoltà e problematiche, le soddisfazioni ci devono essere. Cosa senti di aver ricavato e cosa ancora vorresti ricavare da questa esperienza?
[AG]: Le soddisfazioni sono state tante. Innanzitutto il riscontro da parte dei lettori, che è sempre stato positivo. Poi la disponibilità da parte di tutti quelli che hanno collaborato, tra cui anche diversi professionisti, da Giuseppe Lippi, che di certo non ha bisogno di presentazioni, all’illustratore Davide Bonadonna. La pubblicazione di alcuni racconti di Edward Lucas White, nel sesto numero, ha suscitato l’interesse di Pietro Guarriello, uno dei massimi esperti in Italia di letteratura weird. Questo per me è stato un grande motivo di soddisfazione, in quanto l’obiettivo di Hypnos è proprio di portare, o spesso riportare, all’attenzione autori negletti per i più svariati motivi.
[LTN]: Accanto ad autori stranieri più classici (Lovecraft, Henry S. Whitehead, Sax Rohmer) e altri invece contemporanei (Ligotti, Robert Aickman), hai deciso di proporre saggi e racconti di scrittori italiani, conosciuti ed esordienti (Pietro Guarriello, Antonio Piras, Giovanni De Matteo, Ivo Torello, Aaron Curtis). Qual è secondo te lo stato della saggistica e della narrativa in Italia, in relazione agli argomenti che tu tratti?
[AG]: Credo che ci siano diversi studiosi molto preparati, anche se purtroppo le pubblicazioni di critica sono ormai una rarità, e ho forti dubbi che questa situazione possa cambiare a breve. Tale mancanza di pubblicazioni "critiche", si riflette anche sullo status della narrativa. A differenza anche solo di una decina di anni fa, ormai tutti scrivono e tutti pubblicano, e quello che prima, fortunatamente, la gente si teneva per sé, ora diventa di dominio pubblico. Qualcosa d’interessante comunque c’è, bisogna però cercare molto attentamente.
[LTN]: Riviste come Hypnos, Studi Lovecraftiani e la defunta Necro rappresentano il segno che l’interesse per una certa branca del fantastico e dell’horror c’è anche da noi, ma non riesce ad attecchire nel cuore dei lettori, se non per una certa schiera di appassionati. Come motiveresti tale "rifiuto" rispetto ad altri filoni dell’horror?
[AG]: Ci sono diversi fattori, non ultimo la possibilità di spettacolarizzare un certo tipo di letteratura. Inoltre molto spesso molte opere di certi filoni horror sono in realtà opere rassicuranti, in cui si è certi di quale siano le parti del gioco; al contrario molta letteratura weird vive dell’inquietudine, dell’incertezza. Autori come Leiber, Aickman o lo stesso Ligotti riescono invece a scardinare in maniera magistrale quella fittizia costruzione che chiamiamo realtà. Bisogna anche considerare che alcuni autori sono più difficili di altri, anche da un punto di vista stilistico. Uno stile piatto aiuta le vendite, la banalità di certi soggetti ne è il motore principale. Personalmente non m’interessa se un certo tipo di letteratura vende e un’altra no, l’importante è che i testi siano pubblicati.
[LTN]: Scorrendo l’indice del quinto numero ho trovato Pietro Guarriello, curatore di Studi Lovecraftiani. Che rapporto hai con le altre realtà del settore?
[AG]: Quando c’è, direi ottima. Pietro ha scritto due splendidi saggi per Hypnos, uno dedicato a Fitz James O’Brien e l’altro a Hanns Heinz Ewers, altre persone con cui sono stato in contatto si sono dimostrate sempre disponibili.
[LTN]: Hai un sogno nel cassetto per Hypnos, uno scrittore in particolare che vorresti ospitare sulle pagine della rivista?
[AG]: Fortunatamente, non avendo vincoli particolari, posso riflettere le mie passioni con le mie scelte. Autori come Ligotti e Aickman sono certamente tra i miei preferiti, oltre che Lovecraft, ovviamente. Già dai primi numeri era mia intenzione pubblicare qualcosa di Shirley Jackson, e credo che presto lo farò, anche se ora fortunatamente un editore di grossa distribuzione come Adelphi ha cominciato a ristampare le sue opere migliori. Ci sono due autori che vorrei pubblicare, pur essendo ai limiti della letteratura fantastica: uno è Denton Welch, pittore e scrittore inglese della prima metà del secolo scorso, l’altro Michele Mari, scrittore contemporaneo, quasi sconosciuto nell’ambito degli appassionati di letteratura fantastica, fortunatamente più noto ai lettori non di genere; parlare di Mari non è impresa semplice, ma spero prima o poi di riuscire a farlo nella maniera più adeguata.
[LTN]: Puoi darci qualche anticipazione sul prossimo numero della rivista?
[AG]: In verità al momento il prossimo numero è ancora in alto mare, tuttavia posso darti qualche anticipazione su una nuova collana libraria, dedicata al fantastico, "Biblioteca dell’Immaginario", che presenterà, sulla scia di Hypnos, opere inedite e autori spesso ignorati dall’editoria italiana.
I primi due volumi, in uscita a luglio, sono dedicati a Robert W. Chambers, e al belga Jean Ray. Il volume di Chambers, intitolato Il re in giallo. Tutti i racconti fantastici. Vol. 1, è il primo di una serie di volumi a lui dedicati che presenteranno tutta la sua narrativa weird in ordine cronologico; quindi questa prima uscita conterrà la sua opera più famosa Il re in giallo, e i racconti Il fabbricante di lune (The Maker of Moons) e Una piacevole serata ( Pleasant Evening). Giuseppe Lippi ha arricchito il volume con un’illuminate introduzione, al momento uno scritto di critica su Chambers in lingua italiana. Il secondo s’intitola Il Gran Notturno, ed è dedicato a Jean Ray, autore che già abbiamo presentato sul secondo numero di Hypnos: conterrà una selezione di racconti, per la maggior parte inediti, curata da Francesco Lato. Speriamo che i lettori di Hypnos e anche i vostri apprezzino questa nuova iniziativa.
[LTN]: È tutto, ciao e grazie per la cortesia!
[AG]: Grazie a voi! A presto.
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