Libri > Interviste > L'autore di Italian Sharia ci racconta i segreti del suo libro
Marilù Oliva ha incontrato per LaTelaNera.com lo scrittore Paolo Grugni, autore per Perdisa Pop (collana I Corsari) del recente Italian Sharia, per parlare del suo romanzo.
[La Tela Nera]: La mancata integrazione è il filo conduttore dell’intero romanzo. Tra l’autoctono e lo straniero, tra il conosciuto e l’alterità, tra se stessi e la propria immagine (penso alle citazioni su Michael Jackson), tra un anelito quasi sacro verso l’esistenza e l’incapacità di comprensione dei controsensi della stessa (il protagonista).
[Paolo grugni]: Nella parola integrazione vedo qualcosa di forzato e qualcosa che costringe qualcuno a perdere la sua identità. Per cui preferisco parlare di mancata interazione, ovvero l’agire insieme per il bene comune. Ed è un passaggio fondamentale in una società dove ormai, almeno in alcune aree, un nato su quattro è figlio di immigrati, e dove l’ultimo milione di posti di lavoro disponibile è stato occupato all’incirca all’80% da immigrati.
[LTN]: Le figure femminili in questo romanzo sono diverse e rappresentative. Ti chiedo di introdurne due.
[PG]: Anche se il protagonista è maschile, sono le donne la chiave di questo romanzo schierato apertamente in difesa dei loro diritti. Le due che scelgo sono Chiara, la moglie del protagonista, e Giorgia, l’assessore in cinta. Rappresentano la famiglia in modo opposto. Chiara vive in una famiglia serena, moderna, aperta. Giorgia rifugge invece dall’idea di maternità e da tutte le conseguenze che questa comporta.
[LTN]: La più grande difficoltà e la più grande facilità nella stesura di quest’opera.
[PG]: Mai stato un momento facile. Ma la maggiore difficoltà durante la stesura è rappresentata dagli anni di studio e ricerca sul rapporto tra islam e donne. Ma ora se ne è verificata un’altra, peraltro ampiamente prevista. Il totale boicottaggio delle riviste femminili riguardo questo libro. Nessuna ne parla. Argomento tabù per la loro retorica fatta di ricette e consigli di bellezza. Meglio una donna rincoglionita dalle stronzate piuttosto che informata. Il sapere è pericoloso.
[LTN]: Un libro che parte da un presupposto avvilente: la condizione femminile di un estremismo islamico che la piega a consuetudini barbariche. I diritti delle donne e la posizione dello scrittore.
[PG]: Racconto un anedotto. Recentemente su facebook ho chiesto amicizia all’UDI, Unione Donne in Italia. Dopo che una responsabile mi ha “concesso” la loro amicizia, mi ha immediatamente mandato un messaggio in chi mi si chiedeva obbligatoriamente, pena cancellazione, di iscrivermi a un gruppo. E l’amicizia è terminata lì. Un mix tra arroganza e veterofemminismo. Se queste sono le donne che si battono per i loro diritti, ora capisco perché li rispettano in pochi. E perché se la prendono a male se un uomo se ne occupa in maniera concreta, scavalcandole.
[LTN]: Il tuo tempo e la scrittura (quando scrivi, dove, se in silenzio).
[PG]: Scrivo ogni giorno, per diverse ore, ogni mese dell’anno. Soprattutto al mattino. E quasi mai in silenzio, la musica mi accompagna in modo costante. Scrivo circondato da testi, ritagli di articoli, appunti. Dedico la mia vita alla scrittura. Di altro, professionalmente parlando, c’è poco.
[LTN]: Le tecniche e l’irrazionale (scaletta cartacea o mentale/dall’idea alla stesura).
[PG]: Nessun stesura del soggetto o scaletta. Tutto è nella mia testa. E ogni giorno si evolve, prende forme e strade diverse.
[LTN]: I maestri e i modelli. L’originalità e la contaminazione.
[PG]: Maestri: Boris Pasternak e Thomas Bernhard su tutti. Modelli: Don De Lillo, Philip Roth, José Saramago, Gunther Grass. Contaminazione: per i dialoghi di Italian Sharia mi sono ispirato a quelli Cormac McCarthy in Cavalli selvaggi con qualche minima ma significativa variante. Ora sto studiando i dialoghi di Tobias Wolff. L’originalità: credo che la mia scrittura rimanga profondamente originale nella struttura, nelle metafore, e nell’approccio linguistico.
[LTN]: La prossima tela che tesserai .
[PG]: É in arrivo la tela sul Movimento del 1977. Con uno spaccato sul terrorismo nero. Il libro si intitolerà Il chirurgo rosso. A seguire Metastasi, dove andrò sulla narrativa pura, ma sempre chiave sociale.
[LTN]: Un saluto con una citazione da Italian Sharia.
[PG]: “Io non sono a Marrakech e lei non è a Prato, è il 1975, è estate e gli operai escono dalle fabbriche occupate per occupare mari e montagne, siamo sdraiati sulle colline addomesticate di Pistoia sotto un cielo da eclisse in epoca tolemaica, luce stonata, vita fragrante e demoni protettori del sonno, il suo corpo è un rilevo orografico del terreno, calchi di realtà fermi nel tempo, ma io ora sono qui sotto il pulsare caldo del sole del Marocco e lei è in Toscana davanti a una scrivania in legno di bara”.
Paolo Grugni è nato nel 1962, a Milano. Ha pubblicato i romanzi Let it be (Mondadori, 2004; Alacran, 2006; Jackson Libri, 2008; Giallo Mondadori, 2009), Mondoserpente (Alacran, 2006; Giallo Mondadori, 2010), Aiutami (Barbera, 2008).
Il suo racconto 12/9 è apparso nella raccolta Anime nere reloaded (Mondadori, 2008).
Marilù Oliva vive a Bologna, insegnante lettere alle superiori, scrive per diversi web magazine tra cui ThrillerMagazine.it. Ha pubblicato brevi saggi storici e letterari, oltre a racconti apparsi su Carmilla e Sugarpulp e su antologie cartacee (tra cui Pink in noir, ed. Zona e Lama e Trama 2009, Perdisa Pop).
Il suo primo romanzo si intitola Repetita (Perdisa Pop, 2009) ed è la storia, narrata in prima persona, e basata su riscontri criminologici, di Lorenzo Cerè, un omicida metodico e inflessibile. Uno psicopatico con un’infazia di abusi che ricorre in continui flashback. Uno studioso ossessionato dalla Storia. Lorenzo Cerè conosce gli uomini e i crimini, il sesso è l’unico lenitivo di un’esistenza che brucia per un passato che lo devasta ancora sotto forma di terribili mal di testa e altre nevrosi. Uccide senza esitare ma non calcola le eccezioni. E la più grande eccezione, la dottoressa Malaspina Marcella, lo aspetta in uno studio psichiatrico...
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