Nome completo: Ottis Toole
Nato il: 5 marzo 1957
Morto il: 15 settembre 1996
Vittime accertate: 2
Vittime presunte: 108 circa
Modus Operandi: Le vittime erano uomini e donne scelti casualmente. Le modalità di omicidio erano molto diverse fra loro. Atti di necrofilia e cannibalismo.
Ultimo aggiornamento del dossier: 20 agosto 2015
Ottis Toole è, almeno sulla carta, uno degli assassini seriali più spietati e prolifici tra quelli trattati sulle pagine di LaTelaNera.com.
Ma la sua esistenza, e le sue terribili gesta, molte delle quali compiute in coppia con il compagno di omicidi Henry Lee Lucas, restano avvolte da nuovole cariche di dubbi ed esibizionismo...
Ottis Toole: Il Figlio del Diavolo
Ottis Toole nacque il 5 marzo nel 1947, a Jacksonville, in Florida. La famiglia era numerosa. Il padre era un imbianchino a cui piaceva l’alcol e picchiare la moglie Sarah, una fanatica religiosa.
Ottis era il figlio più fragile di tutti. Era felice solo quando stava con la madre o con la sorella Drusilla, che per divertimento lo vestiva come una donna. Aveva gravi problemi mentali, un quoziente intelletivo basso, di soli 75 punti: riuscì ad arrivare alla settima classe con promozioni pro forma in una classe speciale per bambini con problemi di apprendimento.
La nonna era affezionata al piccolo Ottis. Lo chiamava Il Figlio del Diavolo. La vecchia era conosciuta come una strega, e ogni tanto portava in giro per i cimiteri il piccolo. Insieme si divertivano a scavare nelle fosse per reperire resti umani.
Ottis Toole: sesso, incendi e omicidi
Ci sono forti sospetti sul fatto che Ottis fu violentato dal padre, poi fece le sue prime esperienze sessuali con la sorella Drusilla, anche lei vittima di uno stupro e abituata ad andare con molti uomini.
Ben presto Ottis Toole scoprì una passione fortissima, quella di appiccare incendi. Cominciarono così i problemi con la legge, e a metà degli anni ’70 aveva già collezionato tredici arresti.
Intanto la sua fame di sesso non conosceva limiti, aumentò progressivamente il numero di uomini con il quale andava, avendo egli capito che la sua preferenza era per amanti del suo stesso sesso. Frequentava i locali più squallidi della città, vestito come una "drag queen" e addirittura arrivò a fare delle avance a un poliziotto.
Tentò in seguito la strada del matrimonio un paio di volte, ma ben presto vide che non lo portava da nessuna parte.
Dal 1974 comincia a girare per diversi stato e pare che sia stato coinvolto in alcuni omicidi. Poi, nel 1979, incontrò Henry Lee Lucas e la sua vita prese una piega ancora più perversa, violenta e disumana.
Ottis Toole ed Henry Lee Lucas: l’incontro
Nel febbraio del 1979, Henry Lee Lucas raggiunse Jacksonville, senza soldi e senza un posto dove poter passare la notte. S’informò in giro e seppe di una missione in città, che forniva un pasto caldo e un letto per dormire. Giunto là, si mise in fila per la distribuzione del pasto e fu avvicinato da Ottis Toole.
Per Henry quell’uomo non era un completo sconosciuto: lo aveva incontrato per caso, tempo prima, in un locale in Pennsylvania. Non ci volle molto prima che Ottis lo invitasse a passare la notte a casa sua.
Nella casa di Ottis abitavano la madre, Sarah, e il suo nuovo marito, Robert. Insieme a loro Novella, la moglie di Ottis, e Frank Powell Jr. e Frieda Powell, 11 anni, nipoti di Ottis e figli di sua sorella Drusilla.
I familiari non si stupirono di vedere l’ennesimo sconosciuto entrare in casa loro. Ormai l’appartamento era come un porto, e Ottis aveva imposto le sue abitudini. Portava a casa chi voleva e spesso lasciava gli uomini in compagnia di Frieda e godeva nell’osservarli di nascosto mentre questi facevano sesso con la bambina, o addirittura con sua moglie Novella.
Henry si adattò molto bene a quel clima familiare, tanto che vi prolungò indefinitamente il soggiorno. In poco tempo condivise il letto con Ottis, che nel frattempo aveva cacciato da casa la moglie, mandandola a stare dai vicini.
L’amicizia e il rapporto sessuale fra Henry e Ottis si fece sempre più stretto, e i due scoprirono di avere diversi punti in comune, primo fra tutti, una speciale attitudine al crimine.
Cominciarono poi a giravare in auto, in lungo e largo, in cerca di divertimento, terrorizzando la gente e assalendo piccoli negozi, o qualche banca.
Ma questo doveva essere solo l’inizio...
Ottis Toole ed Henry Lee Lucas: The Sadist King and the Generalissimo of pain
La coppia assassina venuta dall’inferno aveva appena dato vita alla sua lunga carriera criminale. Cominciarono ad ammazzare commessi e impiegati, se questi abbozzavano una resistenza.
Stando alle successive confessioni di Henry Lee Lucas un giorno fecero irruzione in un piccolo negozio. Henry puntò una pistola calibro 22 alla testa della commessa, dicendole che se non avesse smesso di urlare l’avrebbe fatta fuori. Quindi la legò e la portò nel retro. Mentre Ottis era impegnato a svuotare il registratore di cassa, Henry si accorse che la donna si agitava, cercando di liberarsi. Come se niente fosse, le sparò.
In un interrogatorio avrebbe in seguito detto: "Ora vedete, questa è la differenza fra me e Ottis. Lui li ammazza quando gli pare. Almeno, io li avverto prima".
Ormai gli omicidi erano diventati un componente fondamentale del loro divertimento. Sembrava che facessero a gara per vedere chi fosse il più cattivo.
Ottis Toole confessò un altro crimine di quel periodo.
Sulla interstatale I-35 inquadrarono lungo il bordo della strada un ragazzo e una ragazza. La loro auto era rimasta senza benzina e la coppia si stava dirigendo verso la più vicina stazione di servizio. Ottis fermò la macchina, scese e sparò nove colpi al ragazzo, in testa e al petto, poi gettò il suo corpo in un canale di scolo che correva vicino alla strada. Lucas trascinò lei all’interno dell’auto e la stuprò ripetutamente mentre Toole guidava.
Quest’ultimo però s’ingelosì.
Frenò all’improvviso, prese la ragazza, la trascinò sull’asfalto e le sparò sei colpi in testa.
Quindi risalì in auto e, come se niente fosse, i due tornarono a Jacksonville, lasciando il cadavere in mezzo alla strada.
Ottis Toole ed Henry Lee Lucas: terrore senza fine
È impossibile fare una stima degli omicidi che la coppia compì lungo quest’arco di tempo.
Fatto sta che la polizia non riusciva assolutamente a ricollegare i vari delitti. Non c’erano quasi mai testimoni, dato che i crimini avvenivano in zone isolate. Henry e Ottis cambiavano auto di continuo, rubandole o facendo l’autostop e uccidendo il guidatore. Poi portavano la vettura in un altro Stato, l’abbandonavano e ne prendevano un’altra.
I loro movimenti rispecchiavano le strategie che Henry aveva messo a punto anni prima, studiando i dossier dei suoi compagni di cella. Sapeva che la polizia si sarebbe trovata in estrema difficoltà se dopo ogni omicidio lui e il suo compagno si fossero spostati da uno Stato all’altro. Inoltre, le vittime erano di estrazione sociale diversa e il modus operandi era sempre differente.
Toole a volte cucinava parti delle vittime e se le mangiava. Le sue inclinazioni cannibali lo portarono a ideare una salsa speciale per barbecue. Henry l’assaggiò, ma il sapore non gli piacque per niente.
La serie di omicidi in ogni caso non conosceva soste, anche quando Henry e Ottis si portavano dietro nelle loro scorribande i nipoti di Toole, Frank e Frieda (o "Becky", come la chiamava Lucas). Spesso capitava che i ragazzi attendessero in auto, mentre i due sbrigavano i loro lavoretti in un negozio o in una stazione di servizio.
Fu in questo periodo che Becky divenne l’amante di Lucas.
Ottis Toole ed Henry Lee Lucas: La Mano della Morte
L’attività della coppia aveva già raggiunto livelli di ferocia inaudita. Se prestiamo fede anche a solo una parte delle confessioni di Henry e Ottis Toole, considerando il numero elevato di vittime e la loro inestinguibile sete di sangue, questi due serial killer sono sostanzialmente i due peggiori criminali che gli Stati Uniti ricordino, eppure il delirio di violenza e distruzione dei due doveva trovare uno sviluppo ancora più incredibile: il culto satanico della Mano della Morte.
Durante un ennesimo omicidio, Henry Lee Lucas e Ottis furono avvicinati da uno sconosciuto, che cercò di attirarli con una proposta di lavoro: consegnare automobili a domicilio. Henry rifiutò, e l’uomo allora propose ai due un altro tipo di impiego: dovevano eseguire degli omicidi su commissione, per conto di un’organizzazione molto riservata. Prezzo: circa diecimila dollari a esecuzione.
Henry e Ottis non ci pensarono molto su e accettarono, ma l’uomo pose una condizione: dovevano entrare a far parte di una setta religiosa chiamata "La mano della Morte", adoratrice di Satana.
I due confermarono la loro scelta e qualche settimana dopo si diressero in Florida. In un imprecisato magazzino abbandonato sul lungomare di Miami, s’incontrarono con un inquietante personaggio di nome Don Meteric, che era molto informato sui crimini da loro commessi: sapeva tutto, perché aveva contatti con Ottis che aveva lavorato per lui per anni.
Henry si sentì come tradito, era stato manipolato dal suo amico per entrare nella setta. Ma questa sorpresa non fece cambiare il corso degli eventi.
Quella notte furono trasportati all’interno di una zona paludosa e portati su un’isola, dove Henry uccise un uomo per entrare nella setta. Più tardi, durante una messa nera, il cadavere fu fatto a pezzi, cucinato e mangiato dai membri dell’organizzazione.
Da allora, Henry e Ottis avrebbero compiuto varie missioni per conto della Mano della Morte. In particolare fu assegnato loro il compito di rapire bambini, che avrebbero dovuto passare la frontiera ed essere portati in Messico, per essere utilizzati per i riti della setta, o venduti a peso d’oro a famiglie benestanti.
Fu un periodo di intensa attività, al termine del quale Henry tornò da solo a Jacksonville.
Ottis contava di riunirsi al suo amico più tardi ma la cosa non avvenne mai. La coppia venuta dall’inferno, senza saperlo, finì di essere quell’entità inseparabile, quella feroce e spaventosa macchina di morte che era.
Ottis Toole: di nuovo solo
Ottis Toole, dopo aver continuato a lavorare per questa fantomatica organizzazione, negli anni successivi ebbe un peggioramento delle condizioni psichiche, alienandosi ancora di più in un mondo tutto suo, perseguitato da voci che gli suggerivano il suicidio.
Tra il 1982 e l’inizio del 1983 pare abbia ucciso nove persone (sicuramente due), senza contare gli innumerevoli incendi che appiccò.
Nel gennaio del 1982 appiccò un incendio a Jacksonville, dove rimase ucciso George Sonneberg, 64enne.
Nel febbraio del 1983 uccise a Tallahassee la diciannovenne Ada Johnson.
Il 23 maggio e il 31 maggio 1983 ci furono altri due incendi a Jacksonville. Furono torchiati a dovere degli adolescenti coinvolti in questi fatti, i quali confessarono che il responsabile era Ottis Toole.
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