Andrew Cunanan, la storia del serial killer

Nome Completo: Andrew Philliph Cunanan

Soprannome: nessuno

Nazionalità/Paese: Americano, USA

Nato il: 31 Agosto 1969

Segno Zodiacale: Vergine

Morto il: 25 Luglio 1997

Vittime Accertate: 5

Modus operandi: Imprecisato ed estemporaneo. Alcuni criminologi non considerano Cunanan un vero e proprio serial killer, ma piuttosto uno spree killer.

Ultimo aggiornamento del dossier: 21 novembre 2013


Andrew Cunanan è stato un noto serial killer statunitense, protagonista di uno degli omicidi più celebri della cronaca nera: l'assassinio dello stilista italiano Gianni Versace.

Nato il 31 agosto 1969 a National City, Cunanan è diventato una figura di spicco nella lista dei criminali più pericolosi degli Stati Uniti. Il 12 giugno 1997, l'FBI lo ha inserito al 449º posto nella lista dei fuggitivi più ricercati, la famigerata "FBI Ten Most Wanted Fugitives".

La caccia a Cunanan ha tenuto il Paese con il fiato sospeso, con un'intera nazione che seguiva gli sviluppi della sua latitanza.

La sua serie di omicidi ha culminato con l'uccisione di Gianni Versace, rinomato stilista italiano, avvenuta il 23 luglio 1997 a Miami Beach. Questo tragico evento ha scosso profondamente l'industria della moda e il mondo intero, generando grande scalpore mediatico e suscitando una vasta speculazione sui motivi che hanno spinto Cunanan a compiere tale atto di violenza.

La figura di Andrew Cunanan rimane avvolta da un alone di mistero e incomprensione. Le motivazioni e le dinamiche che lo hanno spinto ad agire in quel modo e il suo percorso criminale restano oggetto di studio e discussione nella criminologia contemporanea.

La sua storia segna un capitolo oscuro nella cronaca degli Stati Uniti e lascia ancora oggi domande senza risposta sulle motivazioni che lo hanno portato a commettere una serie di omicidi così efferati.

La vicenda di Andrew Phillip Cunanan rappresenta uno dei casi più noti e discussi nella storia dei serial killer statunitensi, testimoniando la complessità della mente umana e l'impatto devastante che certi individui possono avere sulla società.


Andrew Cunanan: infanzia e gioventù

Andrew Philliph Cunanan nasce a Rancho Bernardo, grande quartiere di San Diego, in California, il 31 agosto 1969. Era il più giovane di quattro figli e possedeva qualità tali da far sperare in un futuro di successi: una solida cultura, una memoria strepitosa (con un Quoziente Intellettivo molto elevato sembrerebbe), un aspetto attraente e un fascino naturale.

La madre racconta che il figlio leggeva la Bibbia a 6 anni, il padre, ex uomo della marina, descrive suo figlio con l’appellativo di “chierichetto”.

Frequenta la scuola di elite Bishop School a La Jolla facendosi notare per una certa fiera ostentazione di omosessualità e per una ricerca quasi ossessiva di attenzione e notorietà.

Posando per un album fotografico della scuola come modello di Calvin Klein, nel vestiario eccentrico e atto a mettere in mostra un fisico molto piacevole, Cunanan sembrava determinato a emergere, a distinguersi in qualche modo dalla massa, e i suoi compagni di scuola di lui dicevano che “era nato per non essere dimenticato”.

Purtroppo al suo desiderio di notorietà arrecò momentaneo danno il fatto che il padre, accusato di truffare i propri clienti, dovette fuggire nella sua terra di origine, le Filippine, lasciando la famiglia in notevoli difficoltà economiche. Cunanan, allora diciannovenne, lasciò la scuola e raggiunse il padre a Manila ma ne ritornò molto presto date le disagevoli condizioni in cui versava il genitore.

All’inizio degli anni ’90, Cunanan era diventato una figura di spicco nel mondo gay di San Francisco, assumendo diverse identità – Andrew Desilva (star di Hollywood), Comandante della US Navy Andy Cummings – cenava nei più lussuosi ristoranti frequentati dal bel mondo, vestiva in maniera impeccabile con abiti firmati e costosissimi, beveva solo i più rinomati Champagne. Era di compagnia gradevole, di facile comunicativa, vivace, colto: ma tutti gli accompagnatori, pur amando la sua compagnia, deprecavano la sua insistenza ossessiva nel voler catturare l’attenzione e gli sguardi, il suo disperato e maniacale bisogno di mettersi in mostra, di provare di essere qualcuno.

Nella realtà dei fatti, il giovane Andrew dipendeva totalmente dalla generosità dei suoi accompagnatori. La madre stessa definì il figlio "una prostituta maschio d’alto bordo".

Ma Cunanan era qualcosa di più di un comune gigolò: era diverso, speciale, non tanto per la sua pur indiscutibile attrattiva fisica, quanto piuttosto per la sua personalità, il suo carisma, la sua intelligenza. E forse anche per il suo gusto per il sesso bizzarro.


Andrew Cunanan: qualcosa s'incrina

Durante l’autunno del 1996 accadde qualcosa che fece crollare lo sfavillante mondo del giovanotto. Alcuni testimoni parlano di un incontro tra Andrew e la droga, altri indicano una crisi nella sua relazione con il suo ultimo "benefattore", un vecchio mecenate.

Qualunque fosse il motivo, Cunanan passò da un giorno all’altro da una vita di lusso sfrenato, fatta di lussuosi ristoranti, di belle macchine, di abiti firmatissimi, a una squallida e disperata esistenza. Dimenticò le quotidiane cure a quel bel corpo che qualche agio gli aveva procurato, non frequentò più le palestre, niente più jogging né abiti eleganti in breve divenne trascurato e trasandato.

Si lamentava di non riuscire più ad avere appuntamenti, rimpiangeva l’unica relazione "perfetta" della sua vita, quella con un affascinante architetto di Minneapolis, David Madson, il quale però aveva preso le distanze da lui quando aveva cominciato a far uso pesante di droghe.

Nel mese di aprile del 1997, Cunanan disse che si sarebbe trasferito a San Francisco. Diede una cena d’addio presso uno dei ristoranti più chic di San Diego, gustò nuovamente quelle portate costose e grondanti lusso, le ostriche, che tanto gli piacevano e che conferivano uno status symbol, dopodichè, in qualche modo, convinse la compagnia della sua carta di credito a permettere ulteriori acquisti e comprò un biglietto aereo di prima classe sola andata.

Contrariamente a quanto affermato, la sua meta era Minneapolis. “Devo occuparmi di alcune faccende personali” rivelò a un amico.


Andrew Cunanan: gli omicidi

Quando Cunanan arrivò a Minneapolis, il suo ex David Madson, lo portò fuori a cena e lo presentò ad alcuni amici che rimasero affascinati dal suo charme.

Due notti dopo, il 27 aprile 1997, Andrew invitò un amico di nome Jeffrey Trail nell’appartamento di Madson. Contrastanti le versioni sui rapporti con il giovane Trail: c’è chi afferma che Jeffrey, ex ufficiale della Marina di San Diego, impiegato presso un azienda di gas, recitasse il ruolo del fratello maggiore di Andrew, c’è chi invece sostiene che i due fossero stati amanti e che in seguito Trail si fosse legato proprio a Madson.

In base alle diverse ipotesi, ciò che accadde può essere stato originato da due cause: secondo la prima teoria Trail avrebbe contrastato Cunanan per l’uso di droghe, disapprovandolo e questo avrebbe portato a uno scontro violento tra i due; in base alla seconda teoria Cunanan si era ingelosito per la tresca tra Trail e Madson e questo aveva fatto precipitare gli eventi.

Comunque sia, la sera del 27 aprile poco prima delle 22,00, i vicini di Madson sentirono grida violente e alcuni colpi sonori provenire dall’appartamento dell’architetto.

Due giorni dopo la polizia trovò il corpo di Jeffrey Trail avvolto in un tappeto nell’appartamento di Madson. Era stato ucciso con oltre due dozzine di colpi di martello alla testa.

Giovedì 1 maggio 1997, Cunanan si recò con Dave Madson presso un lago a circa 50 miglia da Minneapolis e qui, usando la pistola di Trail, sparò alla testa dell’ex amante e ne gettò il cadavere nel lago. Quando un pescatore lo ritrovò, Cunanan se ne era già andato con la Jeep rossa della sua vittima.

Tornò a Chicago dove, in qualche modo, riuscì a entrare in casa del miliardario 72enne Lee Miglin. Non ci sono prove di precedente conoscenza o di una relazione tra i due, ma è probabile che Cunanan lo conoscesse di fama. Miglin venne torturato: Cunanan gli avvolse la testa con nastro isolante lasciando solo due forelli per il naso, poi lo colpì ripetutamente con violenza con delle tenaglie e infine gli tagliò la testa con una sega da giardino.

Prese la Lexus verde di Miglin, dirigendosi verso est a Pennisville, nel New Jersey, dove, con la pistola di Trail, uccise il custode del cimitero, il 45enne William Reese, e fuggi nel suo pickup rosso, una Chevy del ‘95.

Era venerdi 9 maggio 1997 e nel giro di quattro giorni l’ex ragazzo dei party, si era guadagnato il diritto a entrare nei "dieci uomini più ricercati dall’FBI". Cunanan poteva finalmente vedere la sua foto affissa sui manifesti di svariati stati.


L'omicidio di Gianni Versace

Fuggendo, approda alla sua ultima destinazione: Miami Beach. Qui prende in affitto una stanza in un Hotel chiamato Normandy Plaza, il 12 maggio.
Il proprietario dell’albergo Roger Falin lo descrive così: "Un tipo tranquillo e gentile. Non ha mai ricevuto ospiti, non ha mai usato il telefono".

Miriam Hernandez, cameriera al Normandy, dice di lui: "Parlava sempre con tanta dolcezza, mi diceva 'grazie, per favore'. Era sempre molto gentile."

Eduwigis Zagami, gestore della lavanderia vicino al Normandy, conferma: "era proprio una persona gentile, cortese e simpatica".

Durante una sosta nel suo viaggio a Cuba, il noto stilista italiano Gianni Versace si era innamorato di South Beach e aveva acquistato una vecchia dimora, "Casa Casuarina", e aveva speso 35 milioni di dollari per rinnovarla. La residenza in Ocean Drive occupava un posto speciale nel cuore di Gianni anche perché, lì, lo stilista si sentiva sicuro e tranquillo, tanto che non riteneva necessarie guardie del corpo né sistemi d’allarme.

La mattina del 14 luglio 1997 alle 8,30, Gianni lascia Casa Casuarina e si dirige al New Cafè, come suo solito. Dopo aver sorseggiato il suo abituale caffè e letto i giornali, Versace rientra.

Mentre sta aprendo il cancello di metallo della villa, un giovane in maglietta bianca e pantaloncini grigi compare dal nulla ed esplode due colpi alla testa dello stilista, che si accascia sui gradini della Casuarina.

L’amico di Gianni, Antonio d’Amico, uscito dalla residenza al rumore degli spari, cerca di inseguire l’assassino che si volge e lo fronteggia con la calibro .40 spianata e gli intima di andarsene, ma stranamente non fa fuoco.

Successivamente il killer si nasconde in un parcheggio sotterraneo nelle vicinanze. Ed è qua che gli investigatori trovano la chevy rossa rubata a Reese. Dentro l’auto ci sono i vestiti insanguinati dell’assassino e un passaporto USA con il nome di Philiph Cunanan.

Finalmente è giunta quella fama e quel successo che erano sempre stati la sua meta, la sua ossessione privata.

Forse Cunanan e Versace si erano conosciuti a un party, ma le motivazioni di Cunanan per l’assassinio non sono da ricercare in una relazione personale. Versace impersonava tutto ciò che Cunanan aveva disperatamente desiderato e che, sapeva, non avrebbe mai ottenuto: successo e celebrità mondiale. Cunanan voleva prendersi una rivincita nei confronti del mondo e, contemporaneamente, dimostrare che era speciale, uno da temere, uno che deteneva il potere di vita e di morte.


Andrew Cunanan: la fine

Il 25 luglio Fernando Carriera, 72enne custode di una grande barca, appartenuta a Torsten Reinick porno-imprenditore a Las Vegas, attraccata al porto ad appena due isolati dalla casa di Versace, entrando nel vascello si rende conto di un’intrusione. Si precipita all’esterno per chiamare la polizia e nel contempo sente un singolo sparo. In breve la polizia circonda tutta l’area. Dopo 5 ore passate ad aspettare (che cosa? Si chiedono in molti), le forze dell’ordine sparano all’interno dell’imbarcazione dei gas lacrimogeni, ma nessuno ne esce. Alle 21:00 gli Swat entrano in azione. All’interno trovano Cunanan, morto, disteso supino con addosso solo i boxer. Si era sparato in bocca con la fidata calibro .40. Finita la storia, Cunanan entra nella leggenda dei Serial Killer: obiettivo raggiunto.


Andrew Cunanan: le vittime

Data dell'uccisione Nome Sesso Età
27 aprile 1997 Jeffrey Trail M -
29 aprile 1997 David Madson M -
4 maggio 1997 Lee Miglen M 72
9 maggio 1997 William Reese M 45
15 luglio 1997 Gianni Versace M 50


Spree killer?

Lo spree killer ("assassino compulsivo") commette omicidi di due o più persone in un lasso di tempo molto breve, in luoghi differenti però contigui in modo che gli omicidi confluiscano in un unico evento, come se egli fosse stato colto da raptus. Le vittime differiscono le une dalle altre e anche i metodi di uccisione.

L’assassino non cerca di nascondere la propria identità e spessissimo cova rabbia, frustrazione e rancore repressi. Desidera porre fine alla propria vita insoddisfacente ma prima desidera vendicarsi del mondo e infliggere agli altri il proprio dolore. Lo spree killer termina la carriera con un suicidio.

Cunanan in gioventù vedeva davanti a sé un futuro dorato, persona di grandi speranze non riuscì mai a emergere in alcun modo: le sue relazioni erano superficiali, i suoi soldi provenivano solo dagli amorevoli “papà” che sapeva deliziare.

All’ultimo abbandono, balzò con forza disperatamente evidente ai suoi occhi l’inconsistenza della sua vita, la sua totale mancanza di potere o status. Così, quando in un eccesso di gelosia favorita dalle droghe uccise Trail, Cunanan capì che la sua vita era finita. Da qui il desiderio di far finire anche altre vite e, per ultima, la propria.


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