Serial Killer > Wiki > Una caratteristica comune a molti assassini seriali è quella di aver subito da piccoli un forte trauma cranico
Lesioni, colpi o forti traumi alla testa subiti in età infantile o giovanile sono presenti nella storia giovanile di più di un serial killer.
Comunemente possono essere responsabili di forti mal di testa, attacchi epilettici, scarsa coordinazione muscolare e incontinenza. Nei casi più gravi provocano cambiamenti dell’umore e del comportamento, in particolare in alcuni soggetti insorgono all’improvviso comportamenti aggressivi e/o di una sessualità eccessiva.
Nel caso le lesioni e i traumi avvengano in età infantile, possono trasformare in assassini seriali soprattutto i soggetti di sesso maschile, poiché sono più suscettibili a ricevere un danno cerebrale.
Questo è dovuto al fatto che la fontanella neonatale nei bambini non si chiude prima dei due anni, perciò nei primi 24 mesi di vita nei maschi il cervello è meno protetto da rischi di quello delle femmine, che raggiungono la maturazione scheletrica più velocemente.
Da bambini i maschi sono coinvolti in giochi violenti e pericolosi, caratteristica anche di molti sport o divertimenti che praticano in età giovanile, perciò hanno più possibilità delle femmine di subire traumi consistenti.
Come conseguenza si possono avere danni al cervello, in particolare al lobo frontale e al lobo temporale, il più delle volte con conseguente perdita di coscienza prolungata. Al risveglio in alcuni casi la persona ferita va incontro a un periodo di comportamento aggressivo e disinibito che può regredire o peggiorare nel tempo.
È dimostrato che un danno alla regione ipotalamica può portare a commettere un crimine violento, anche per una sorta di "difesa eccessiva" o di "attacco preventivo". La regione ipotalamica, infatti, regola il sistema ormonale e può influenzare la risposta del soggetto a ciò che considera – il più delle volte immagina – una minaccia o a una situazione pericolosa.
Un danno alla regione settale può inoltre produrre allucinazioni o difficoltà di distinguere la fantasia dalla realtà.
Tra i serial killer che hanno subito traumi alla testa in età infantile, ricordiamo a titolo di esempio: Arthur Shawcross, Leonard Nelson, John Wayne Gacy, Bobby Joe Long, Cayetano Santos Godino, Max Gufler, Albert Fish.
Altri hanno subito lesioni in età più adulta, come per esempio Fred West, vittima di gravissimi traumi alla testa a 17 e 19 anni.
Gianfranco Stevanin, il Mostro di Terrazzo, subì il primo trauma a 7 anni, ferendosi alla testa con un attrezzo agricolo, anche se i dottori, tranne per la piccola cicatrice dovuta ai quattro punti di sutura, assicurarono che non ci sarebbero state conseguenze.
A 16 anni ebbe un grave incidente con la moto che cambiò definitivamente la sua personalità.
Gli riscontrarono inizialmente una frattura nella regione frontale e un forte trauma cranico, inoltre rimase in coma per due settimane.
Con il passare del tempo, e in seguito a ripetute crisi epilettiche, il danno si rivelò più grave di quanto si era pensato, tanto che dovette subire un pericoloso intervento.
Se fisicamente si riprese, diventò più aggressivo e ossessionato dal sesso e dalla pornografia, tanto che stuprò e uccise una mezza dozzina di prostitute che aveva precedentemente fotografato legate e sottomesse.
Fonti:
Indagini su un mostro, di Lodi e Pacchioni (Sonzogno editore)
Donne assassinate Ruben De Luca (Newton Compton Editori)
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