Un simbolo esoterico decisamente controverso, complesso e spesso confuso
Oggi, sul nostro percorso alla scoperta dei più famosi simboli esoterici, ne incontriamo uno decisamente controverso, complesso e spesso mal giudicato: il Baphomet (o Bafometto).
Il nostro Ottavio Bosco, al solito, ci spiegherà dettagli e significati di questo antico simbolo dall'affascinante storia.
Il Baphomet è erroneamente ritenuto un demone facente parte della gerarchia infernale (al pari di Belzebù o Azazel): potremmo definirlo un demone esoterico piuttosto.
Il suo valore simbolico originario è molto discusso: pare che i Templari adorassero un idolo misterioso cui dovevano rendere omaggio una volta iniziati all’ordine. Durante il famoso processo contro i Templari, qualche cavaliere ammise di adorare un’icona che raffigurava un uomo con una lunga barba.
Per molti anni (e, secondo qualcuno, tutt’ora) gli studiosi hanno creduto che Baphomet fosse una sorta di idolo pagano o un demone. A rafforzare queste ipotesi ha contribuito anche la raffigurazione forse più famosa di Baphomet creata da Eliphas Levi (contenuta nel libro occultista del 1897 Dogme et Rituel de la Haute Magie), in cui Baphomet è raffigurato con una testa caprina molto simile a quella con cui veniva rappresentato Satana, con un pentacolo inciso sulla fronte e una torcia tra le corna, le ali, un paio di seni, un bastone con un serpente attorcigliato in grembo e vari simboli dal criptico significato.
Esistono numerosi e autorevoli studi che analizzano il significato di questi simboli dal forte componente esoterica su cui non ci soffermeremo: certo è che il contatto dei Templari con le civiltà mediorientali e in particolare con la cultura araba, abbia influito non poco alla creazione del demone esoterico Baphomet.
La figura di Baphomet rappresentata da Eliphas Levi è riconducibile a molte divinità antiche (al dio celtico Cenrunnos, al dio greco Pan per esempio) comprende numerosi dogmi esoterici.
Lo stesso Levi nel suo libro così scrisse: "La capra sul frontespizio porta il segno del pentagramma sulla fronte, con una punta in alto, simbolo di luce, le sue due mani che formano il segno dell’ermetismo, quella rivolta verso l’alto verso la luna bianca di Chesed, l’altra verso il basso in direzione di quella nera di Geburah. Questo segno esprime la perfetta armonia della misericordia con la giustizia. Un suo braccio è femminile, l’altro è maschile come quelli dell’androgino di Khunrath, attributi che abbiamo dovuto unire con quelli del nostro caprone perché è uno e lo stesso simbolo. La fiamma di intelligenza brillante tra le corna è la luce magica dell’equilibrio universale, l’immagine dell’anima elevata sopra la materia, come la fiamma, pur essendo legato alla materia, brilla sopra di essa. L’orrenda testa della bestia esprime l’orrore del peccatore, che agendo materialmente, è l’unico responsabile che dovrà sopportare la punizione, perché l’anima è insensibile secondo la sua natura e può solo soffrire nel momento in cui si materializza. L’asta eretta in piedi al posto dei genitali simboleggia la vita eterna, il corpo ricoperto di squame l’acqua, il semicerchio sopra l’atmosfera. L’umanità è rappresentata dai due seni e dalle braccia androgine di questa sfinge delle scienze occulte".
Quindi l’androgino (l’essere androgino rappresenta un concetto fondamentale secondo certi filoni occultisti poiché incarna ilo massimo livello iniziatico della ricerca e dell’unione con Dio) Baphomet è il coacervo anche dei processi alchemici nonché l’unione di forze opposte.
Il fallo a forma di serpenti intrecciati su un bastone è riconducibile a quanto già detto per il serpente Uroboro e al Kundalini, mentre è interessante notare le scritte sulle braccia di Baphomet, ovvero "Solve" sul braccio destro alzato e "Coagula" sul braccio sinistro abbassato. Le braccia simmetriche ma in direzioni antitetiche pongono l’accento ancora una volta la loro natura contrapposta in equilibrio per generare luce astrale o illuminazione (altro concetto alchemico fondamentale).
La parola "Solve" vuol dire passare dal solido al liquido, ovvero sciogliere mentre la parola "Coagula" l’esatto contrario, in altre parole il passaggio di stato da liquido a solido. Il riferimento ai processi alchemici è, in questo caso, chiarissimo: trasformare la nuda pietra in oro che, dal punto di vista spirituale, significa trasformare un uomo ignorante in un uomo illuminato.
Osserviamo ora la posizione della mani di Bafometto. Esse riconducono a uno dei dogmi più importanti dell’ermetismo primis e dell’esoterismo, ripreso dalla massima di Ermete Trismegisto: "Tutto ciò che sta in basso corrisponde a ciò che si trova in alto, e tutto ciò che si trova in alto, ha una corrispondenza a ciò che è in basso, per compiere i miracoli dell’Uno".
Due concetti che rimandano a una realtà che di per sé costituirebbe un unico insieme indivisibile, un’unità in cui il microcosmo è in stretto rapporto col macrocosmo.
Ci troviamo di fronte a una figura che racchiude in sé una moltitudine di significati alchemici ed esoterici che rimandano anche alla tradizione cabalistica e alla cultura araba. Sicuramente non a un demone della gerarchia infernale: nonostante questo Baphomet è stato ampiamente ripreso, utilizzato e snaturato nel suo significato originale in massoneria e satanismo.
Quello che ci interessa maggiormente però è una nuova ipotesi che recentemente alcuni studiosi hanno formulato, ovvero che Baphomet fosse in realtà la Sacra Sindone.
Non dobbiamo infatti dimenticare che i Templari furono molto attivi nel recuperare e nel conservare gelosamente reliquie sacre provenienti dalla Terra Santa. Nel 1945 a Templecombe, una delle numerose roccaforti dei cavalieri Templari inglesi, fu trovata una tavoletta con incisa l’immagine di un uomo barbuto non dissimile a quella della Sindone: la tavoletta fungeva da coperchio a una piccola cassa che fu trovata vuota ma che avrebbe potuto contenere un oggetto molto prezioso (forse la Sindone?).
Certo è che, nonostante il mistero che ammanta Baphomet, esso si ritrovi anche in moltissime cattedrali e chiese italiane, come per esempio nel Battistero di Pisa in cui la scultura di un volto barbuto sorridente fa bella mostra di sé agli ignari turisti, oppure come chiave di volta a Castel del Monte in Puglia.
In questa splendida costruzione, vero e proprio connubio di tecnica architettonica, fascino e mistero, il visitatore intraprendeva un percorso iniziatico che lo portava, dopo aver attraversato alcune stanze, in una sala che presentava (e presenta tutt’ora) quale chiave di volta il volto di Bafometto: un chiaro invito alla meditazione, alla preghiera e al raccoglimento spirituale.
Fonti:
Castel del Monte, scienza e mistero in Puglia, Aldo Tavolaro (Edizioni Giuseppe La Terza Srl, 2013)
Dictionary of Mysticism, F. Gaynor, Philosophical Library, New York 1953
Le vie dell’esoterismo, Massimo Centini (De Vecchi Edizioni, 2005)
Simboli di Potere, Felicitas H. Nelson (Edizioni Il Puno d’Incontro, 2000)
Storia della Magia, Kurt Seligmann (Casa Editrice Odoya srl, 2010)
Voyager, Edizioni Master, Anno II, Numero 3, Marzo 2013
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