Un simbolo protettivo poco citato... ma tra i più visti e toccati del pianeta Terra
Torniamo a parlare di famosi simboli esoterici ai lettori di LaTelaNera.com presentandone uno dei più visti e "maneggiati" in tutto il mondo. Stiamo parlando dell'Occhio nel Triangolo, un simbolo stampato addirittura sulle banconote da un dollaro americane, che l'autore Ottavio Bosco andrà a spiegarci come ormai consuetudine...
Nelle culture europee, africane e asiatiche si è sempre creduto e dato molta importanza al malocchio, spesse volte causato dalla gelosia e dall’invidia di altre persone. Gli zingari credono che anche i bambini siano soggetti a malocchio da parte di altri madri invidiose.
Ecco quindi l'Occhio nel Triangolo: questo simbolo è un amuleto che protegge dal malocchio e lo respinge, spesso amplificandolo al mittente.
Immagine dal forte significato simbolico è composto da altri due simboli il cui significato si perde nella notte dei tempi.
L’occhio, essendo l’organo di senso più importante, simboleggia presso quasi tutte le culture l’occhio divino che vede tutto. Nell’antichità l’occhio compariva abitualmente come raffigurazione del dio Sole (vedi occhio di Horus). Anche nella Bibbia si parla dell’occhio di Dio per rappresentarne l’onnipresenza e l’onniscienza.
A partire dal Rinascimento, nell’iconografia cristiana l’occhio venne disegnato dentro un triangolo, con riferimento al mistero della Trinità. Il triangolo equilatero corrisponde infatti al numero tre , in altre parole alla perfezione.
L’occhio racchiuso nel triangolo (o più spesso in una raggiera), o al vertice di una piramide, è stato largamente utilizzato in massoneria e, in questo caso, assume un duplice significato.
Nel piano materiale rappresenta il sole mentre in quello spirituale il Grande Architetto dell’Universo, cioè Dio: la base del triangolo rappresenta la durata mentre i lati rappresentano il connubio Luce-Tenebra.
Questo simbolo si ritrova in numerose cattedrali, edifici e manufatti: questo simbolo nasconde concetti culturali-teologici molto antichi ed è errato attribuirlo esclusivamente alla massoneria che l’ha adottato come simbolo solo a partire dal diciottesimo secolo.
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