Una misteriosa maledizione colpirebbe i Presidenti degli Stati Uniti eletti in anni che finiscono col numero zero
Sette Presidenti degli Stati Uniti morti in circostanze tragiche in poco più di cento anni: è questo il biglietto da visita della Maledizione dell'Anno Zero.
Secondo questa maledizione tutti i Presidenti americani eletti in anni che finiscono col numero zero sarebbero destinati a una prematura scomparsa prima della fine del loro mandato (primo o ultimo che sia).
Secondo la leggenda, questa letale maledizione, nota anche come Zero-year curse, Curse of Tippecanoe, Tecumseh's curse, Presidential curse, Twenty-year curse e Twenty-year presidential jinx, fu scagliata nei primi anni del 1800 dal capo pellerossa Tecumseh, morto nella battaglia di Thames del 5 Ottobre 1813, o più probabilmente da suo fratello Tenskwatawa, detto Il Profeta.
A documentare quest'ultima teoria, una missiva consegnata da alcuni soldati liberati dalla tribù dei Shawnee all'allora Generale dell'Esercito William Henry Harrison:
"No president has ever died in office, but Harrison will die I tell you. And when he dies you will remember my brother Tecumseh's death. You think that I have lost my powers. I who caused the sun to darken and Red Men to give up firewater. But I tell you Harrison will die. And after him every Great Chief chosen every 20 years thereafter will die. And when each one dies, let everyone remember the death of our people."
Tradotta pressappoco come:
"Nessun Presidente è mai morto durante la sua carica, ma Harrison morirà, ve lo dico io. E quando morirà vi ricorderete della morte di mio fratello Tecumseh. Voi pensate che io abbia perso i miei poteri. Io che ho oscurato il sole e che ho fatto rinunciare all'alcool la mia gente. Ma vi dico che Harrison morirà e dopo di lui ogni grande capo scelto ogni 20 anni da oggi morirà. E quando ognuno di loro morirà, ricorderà a tutti la morte della mia gente."
Una tragica profezia che si realizzò il 4 aprile del 1841: a un anno dall'elezione a Presidente, lo stesso Harrison morì stroncato da una polmonite contratta dopo aver tenuto il discorso di insediamento sotto un fortissimo diluvio.
Dopo altri sei presidenti e venti anni di apparente tranquillità, la maledizione tornò a colpire con l'elezione di Abraham Lincoln, avvenuta nel 1860. L'importante lavoro per rendere gli Stati Uniti un Paese moderno e democratico (su tutti la liberazione dalla schiavitù degli afro-americani), non gli evitò di morire il 14 Aprile del 1865 sotto i colpi di pistola sparati da John Wikes Booth, un attore della Virginia contrario ai suoi principi politici.
La stessa sorte toccò nel 1881 al Repubblicano James Garfield, ventesimo Presidente degli Stati Uniti, che si insediò a Washington il 4 Marzo e morì il 19 Settembre dello stesso anno, dopo due mesi di agonia causati da un attentato subito a Orange per mano di un disoccupato, Charles Guiteau, a meno di un anno dalla sua elezione.
Il nuovo secolo si aprì con il giuramento di William McKinley, ma la maledizione non sembrò cessare, colpendo il Presidente il 6 settembre del 1901 (un anno dopo la sua elezione), quando l'anarchico di origini polacche Leon Czolgosz gli sparò due colpi d'arma da fuoco.
Nel 1920 fu la volta del discusso Warren G. Harding, Presidente coinvolto in vari illeciti, che morì dopo poco più di due anni di mandato, colpito da un infarto mentre si trovava in visita a San Francisco, intento a recuperare credibilità in seguito all'ennesimo scandalo che lo aveva visto coinvolto.
Nel 1934 la maledizione fu "ufficializzata" dallo scrittore americano Robert Ripley, che ne parlò per la prima volta nel libro Che ci crediate o no! (Believe it or not!), in cui riportava i tragici casi dei cinque Presidenti morti, legandoli tutti all'anatema scagliato da Tenskwatawa. Il libro ha avuto anche una recente trasposizione cinematografica (2009) in cui lo scrittore è interpretato dall'eclettico Jim Carrey.
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, la maledizione dell'anno zero colpì l'allora Presidente Franklin Delano Roosevelt che nel 1945, a cinque anni dalla sua elezione, morì in seguito a una emorragia cerebrale a cui il suo fisico, già profondamente debilitato dalla sindrome di Guillain-Barré (una malattia auto-immune del sistema nervoso periferico), non seppe reagire.
Il più celebre Presidente degli Stati Uniti vittima della maledizione dell'anno zero fu, però, John F. Kennedy, eletto nel 1960 e morto tre anni più tardi a Dallas per mano di Lee Harvey Oswald.
Kennedy fu il Presidente che più di ogni altro sintetizzò la maledizione, perché legato da altre strane coincidenze ad Abraham Lincoln (anch'egli vittima dell'anatema):
- i due furono eletti al Congresso a cento anni esatti di distanza (nel 1846 Lincoln, nel 1946 Kennedy)
- si candidarono alla presidenza sempre a cento anni di distanza (nel 1856 Lincoln, nel 1956 Kennedy)
- furono eletti Presidenti ancora una volta a cento anni di distanza (nel 1860 Lincoln, nel 1960 Kennedy)
- entrambi morirono per un colpo d'arma da fuoco alla testa
- a entrambi succedette un vicepresidente dal cognome Johnson
L'anno della presunta fine della maledizione dell'anno zero arrivò nel 1980, quando venne eletto Presidente Ronald Reagan che un anno più tardi, il 30 marzo 1981 scampò miracolosamente a un attentato (sopravvivendo a un proiettile sparatogli a due centimetri dal cuore), spezzandola per la prima volta.
Un avvenimento che troverebbe, però, la sua giustificazione nella lettura alternativa proposta da alcuni astrologi, secondo cui il tragico destino che ha unito tutti questi Presidenti degli Stati Uniti sarebbe da far risalire alla congiunzione astrologica tra Giove, pianeta sovrano, e Saturno che rappresenta la morte.
Dal 1800, la combinazione tra questi due pianeti sarebbe infatti avvenuta in coincidenza degli anni che terminavano con lo zero e sempre in un segno di Terra, tranne per il 1820 in cui avvenne in Ariete (segno di fuoco) e proprio il 1980, anno dell'elezione di Reagan, in cui avvenne in Bilancia (segno d'aria):
Presidente Eletto |
Segni di fuoco |
Segni di Terra |
Segni d'Aria |
1800 Thomas Jefferson |
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19/7/1802 (Vergine)
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1820 James Monroe |
17/6/1821 (Ariete)
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1840 William Harrison |
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25/1/1842 (Capricorno)
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1860 Abraham Lincoln |
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23/10/1861 (Vergine)
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1880 James Garfield |
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16/4/1881 (Toro)
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1900 William McKinley |
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28/11/1901 (Capricorno)
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1920 Warren Harding |
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12/9/1921 (Vergine)
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1940 Franklin Delano Roosevelt |
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1/8/1940 (Toro)
27/10/1940 (Toro)
10/2/1941 (Toro)
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1960 John F. Kennedy |
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19/2/1961 (Capricorno)
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1980 Ronald Reagan |
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7/1/1981 (Bilancia)
10/2/1981 (Bilancia)
24/2/1981
(Bilancia)
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2000 George Bush Jr. |
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25/5/2000 (Toro)
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L'unico sopravvissuto alla maledizione sembrerebbe, quindi, il solo George Bush Jr., eletto nel 2000 con congiunzione in Toro, e arrivato indenne a fine mandato, nel 2007.
Secondo alcuni, la causa sarebbe da attribuire al numero 2000 che, contenendo tre zeri, potrebbe non far parte della maledizione.
Fino a oggi, infatti, gli zeri presenti negli anni funesti sono stati al massimo due, per cui ci sarà da aspettare almeno fino al 2020 prima di sapere se davvero l'anatema scagliato da Tenskwatawa sia stato sconfitto.
Di seguito una tabella esplicativa dei Presidenti vittime della maledizione dell'anno zero:
Presidente |
Anno Elezione |
Data Morte |
Causa del decesso |
William Henry Harrison |
1840 |
4 Aprile 1841 |
Polmonite |
Abraham Lincoln |
1860 |
15 Aprile 1865 |
Omicidio |
James Garfield |
1880 |
19 Settembre 1881 |
Omicidio |
William McKinley |
1900 |
14 Settembre 1901 |
Omicidio |
Warren Harding |
1920 |
2 Agosto 1923 |
Apoplessia |
Franklin Delano Roosevelt |
1940 |
12 Aprile 1945 |
Emorragia Cerebrale |
John Fitzgerald Kennedy |
1960 |
22 Novembre 1963 |
Omicidio |
Ronald Reagan |
1980 |
30 Marzo 1981 |
Sopravvissuto all'attentato |
Fonti:
Ripley, Robert, Big Book Ripley Believe It Or Not (Simon & Schuster, 1934)
www.wikipedia.it
www.corriere.it
www.snopes.com
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