La Tavola Ouija, semplice gioco o strumento esoterico?

La tavoletta è uno strumento esoterico per comunicare con gli spiriti dei morti... o un semplice innocente gadget?

La Tavola Ouija semplice gioco o strumento esoterico

La Tavola Ouija (detta anche Tavoletta Ouija) è un pannello con riportate le lettere dell'alfabeto inglese, i numeri da 0 a 9, un "sì" e un "no", un segno grafico che rappresenta l'uscita e, in alcune sue varianti amatoriali, le diciture "vivo" e "morto", e altro ancora.

Nata come gadget, dovrebbe essere uno strumento che permette il contatto con il mondo dei morti, mediante una seduta di due o più persone che tengono ognuna un dito su un oggetto denominato "puntatore" o "planchette" (può essere una sorta di grosso plettro, una moneta o anche un oggetto più pesante, come un piccolo bicchiere di vetro, a seconda delle varianti). Le anime richiamate muoverebbero il puntatore e comunicherebbero con gli astanti indicando le lettere sulla tavoletta e componendo parole e frasi di senso compiuto in risposta alle domande dei presenti.

È opinione diffusa che l'esperimento riesca tanto meglio in relazione al potenziale medianico dei partecipanti e che l'ideale sarebbe avere tra di loro un vero e proprio medium.

Spesso visto come poco più di un gioco di società, l'uso della tavola Ouija è considerata da occultisti e religiosi, a seconda si tratti degli uni o degli altri, una vera e propria seduta spiritica o un contatto demoniaco.

La tavoletta è certamente uno degli oggetti esoterici più conosciuti e usati, anche da perfetti profani, sia perché vista non di rado in pellicole horror che per il suo essere "user friendly": il funzionamento è intuitivo, non occorre in apparenza alcuna preparazione particolare per cimentarsi nel suo uso e i risultati sono spesso immediati e sorprendenti.

In internet è possibile trovare una mole imponente di materiale video e di testimonianze di persone che hanno provato il brivido di "parlare con i morti".

Il fenomeno, che se fosse vero sarebbe tra le più clamorose dimostrazioni dell'esistenza del paranormale, è stato anche oggetto di numerosi studi e, ancora oggi, divide fra scettici totali e fautori, completamente persuasi della sua efficacia e, spesso, della sua pericolosità.

Una normale tavoletta Ouija


Tavola Ouija: la storia

La tavoletta fu inventata dagli imprenditori Elijah J. Bond e Charles Kennard, che la misero in commercio ufficialmente il 28 maggio 1890.

Ci si potrebbe domandare se Ian Fleming si sia ispirato al primo dei due, per il suo famoso agente segreto britannico ma questo, è il caso di dirlo, rimarrà un segreto.

L'oggetto prese il attuale "Ouija" da William Fuld, un impiegato di Kennard che ne acquistò i diritti.
Il nome deriva dalle parole "Oui" e "Ja", il cui significato è, in entrambi i casi "sì", rispettivamente in francese e tedesco.

Il primo ideatore in assoluto, tuttavia, si ritiene sia stato Elijah Jefferson Bond, inventore, sulla cui lapide anonima nel cimitero di Baltimora fa appunto bella mostra di sé l'incisione di un'Ouija. Giusto in caso il caro estinto avesse voglia di fare quattro chiacchiere.

Tavoletta Ouija: varie ipotesi di utilizzo

Le ipotesi sul funzionamento della tavola sono molteplici.

C'è chi sostiene che possa effettivamente mettere in contatto con il mondo dei defunti, chi ritiene possa veicolare entità del piano astrale – e qui le opinioni si fanno ancor più variegate, dalle ipotesi relative a larve e bestiacce infestatrici a quelle di veri e propri demoni.

C'è chi invece ancora crede si tratti di suggestione inconscia, e chi invece ipotizza che il contatto vi sia veramente, ma che possa avvenire, oltre che con spiriti ed entità, anche con il subconscio di persone viventi, in quel momento ignare. Da qui la presenza dell'opzione "vivo" o "morto" presente in alcune varianti.

Chi non crede all'intervento di forze "esterne", suggerisce sia il movimento delle persone presenti che poggiano il dito sul puntatore a farlo muovere, anche inconsapevolmente.

Tavola Ouija: come ti uccide

I fautori della canalizzazione di energie oscure e non controllabili ritengono che la tavoletta sia una vera e propria porta su altri mondi, un faro nella nebbia per creature potenzialmente pericolose. Di più, potrebbe essere una vera e propria trappola, uno specchietto per allodole che consentirebbe un subdolo contatto con esseri non meglio precisati. Per questo, l'uso della tavoletta viene generalmente sconsigliato ai neofiti e ai semplici curiosi.

Gli esoteristi raccomandano un rituale di purificazione dello strumento e dell'ambiente prima di ogni seduta, la supervisione di un medium esperto e l'approntamento di precise precauzioni rituali (cerchio di sale, pentacolo, ecc…). Anche il colore delle candele usate avrebbe il suo ruolo sul tipo di entità rischiamata.

Il maggior problema del rito, in ogni caso, sarebbe che, se non si è a conoscenza del modo corretto per chiuderlo, la presenza manifestatasi potrebbe rimanere in loco e, una volta spezzata la catena di persone partecipanti e rimossi i vincoli rituali, sarebbe libera d'infestare il posto o annidarsi nell'animo di uno dei presenti, senza che questi nemmeno ne sia consapevole.

I danni causati da uno di questi malevoli parassiti potrebbero essere visibili anche nella lunga distanza e manifestarsi in danni psichici, depressione, alterazione della personalità, crisi suicide e omicide, possessione.


Tavoletta Ouija: tutto vero o tutto falso?

Come accennato, sono stati condotti diversi studi in merito e alcuni volenterosi ouijisti si sono prodigati per dimostrare che il fenomeno sarebbe reale.

Un gruppo di ragazzi americani, per esempio, ha compiuto una seduta con una tavola mentre erano tutti bendati, pretendendo in questo modo di dimostrare come non potessero essere loro a muovere involontariamente il puntatore, giacché le risposte fornite dallo "spirito" continuavano ad avere senso compiuto anche se loro non potevano vedere.

Il tutto, però, è stato smontato da un semplice doppio cieco: a loro insaputa la tavoletta è stata ruotata di 180 gradi mentre erano bendati, senza che la misteriosa entità se ne avvedesse, continuando a rispondere con movimenti corrispondenti alla precedente posizione delle lettere e dei numeri.

D'altro canto, in molti giurano che le risposte ottenute sarebbero relative a fatti che solo loro avrebbero potuto conoscere o, addirittura, a informazioni estranee a tutti i partecipanti alla seduta, verificate in tempo reale da un esterno (un esempio classico è il numero stampigliato su un palo della luce fuori dell'abitazione dove veniva tenuta la seduta, rivelatosi corretto).

Quindi? Beh, come spesso accade, c'è n'è abbastanza sia per gli scettici che per i fedeli.
A ognuno il suo.


La Tavola Ouija, semplice gioco o strumento esoterico?
Articolo scritto da: Marco Cardone
Pubblicato il 20/12/2011

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