Quella che si credeva essere solo una triste leggenda avrebbe trovato riscontri nella realtà col ritrovamento di alcune ossa
Fosdinovo, terra di confine tra Toscana e Liguria, vanta un magnifico castello abbarbicato sulla roccia regno da secoli della famiglia Malaspina. Proprio al Castello di Fosdinovo, qualche anno fa, sono state ritrovate i resti di ossa che si sono rivelate appartenere a un essere umano, probabilmente una donna, e a due animali di specie diversa.
Questa scoperta ha delle strane coincidenze con quella che a Fosdinovo credevano fosse soltanto una leggenda: la storia di Bianca Maria Aloisia.
Vissuta a metà del XIII secolo, Bianca è una giovane Malaspina che, noncurante del suo blasone, s’innamora dello stalliere del castello. L'amore dei due giovani è fatto di incontri clandestini, ma si rivela profondo e sincero.
Immaginate la loro reazione quando il padre, potente signore di Fosdinovo, annuncia a Bianca che è stata promessa in sposa a un cavaliere dei dintorni.
La ragazza si oppone con tutte le sue forze e dichiara amore eterno allo stalliere, ma il padre non può accettare un tale disonore e la fa rinchiudere a vita monastica nel vicino convento.
Al convento la ragazza continua ad avere appuntamenti clandestini con lo stalliere e, secondo una versione della vicenda, in uno di questi rimane incinta. Un'altra versione dice semplicemente che si rifiuta di prendere i voti. In ogni caso, è allontanata dal convento e rispedita al castello.
Bianca è diventata lo scandalo sulla bocca di tutti: nobili e popolani non fanno altro che parlare di lei. La famiglia Malaspina, ferita nell'orgoglio, decide di mettere a tacere la questione nel modo più crudele.
Il giovane stalliere è ucciso tra mille tormenti e a Bianca non va meglio.
Trascinata nelle segrete del castello, è torturata con ferri arroventati e macchine diaboliche che le torcono gli arti. Le viene chiesto di pentirsi e di accettare la clausura, ma la giovane allo stremo delle forze mantiene ferma la sua volontà e non rinnega il suo amore.
Accecato dall'odio, il padre la condanna infine alla peggiore delle pene.
Alcune guardie la rimettono in piedi e la costringono a camminare per lunghi corridoi fino a una piccola stanza buia. Lì legano la ragazza con una catena che le permette di fare solo qualche passo e, mattone su mattone, la murano viva.
Bianca morirà nel buio dei sotterranei, ma non da sola.
Con lei il padre rinchiude un cinghiale, simbolo della ribellione alle regole della famiglia, e un cane, simbolo del suo amore fedele.
Sembrerebbe solo una leggenda di morte e umana barbarità, ma allora a chi appartengono quei resti ritrovati nel castello? Quelle ossa umane miste a ossa animali sono solo una coincidenza?
E c'è dell'altro, un particolare inquietante visibile a tutti.
Sul soffito di una delle tante sale del maniero dei Malaspina, esattamente nella sala del trono si può vedere una macchia bianca di umidità che ha le sembianze di un volto di donna avvolta da altre due macchie nere che a ben guardare mostrano un cane e un cinghiale.
Appena sotto queste un'altra macchia ancora: quella di una corona di re. Un'altra coincidenza? Un'illusione ottica?
Andate al castello Malaspina, camminate per i corridoi, salite e scendete le infinite scale, respirate l'aria che a stento entra da finestre minute e giudicate voi stessi.
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