Un mistero moderno, tra realtà e immaginazione, che desta preoccupazione tra i viaggiatori
Nell'Atlantico Occidentale, al largo della costa sud orientale degli Stati Uniti, c'è una zona che forma quello che è stato definito un triangolo: esso si estende dalle Bermude, a nord, fino alla Florida Meridionale a ovest, poi, passando fra le Bahamas, va oltre Puerto Rico, a circa 40° di longitudine, e risale di nuovo alle Bermude.
Così Charles Berlitz inizia a parlare di quello che, a tutti gli effetti, è forse l'enigma più famoso di tutti i tempi.
Era il 1974 e il libro di Berlitz, Bermuda: il Triangolo Maledetto, divenuto poi un best seller, ha il merito (o la colpa) di aver trasformato una serie di eventi drammatici e a loro modo intriganti, in una maledizione che è una sorta di minaccia nascosta per l'umanità.
Berlitz continua in questo modo:
Nell'elenco mondiale dei misteri insoluti, quest'area occupa un posto conturbante e quasi incredibile. Generalmente menzionato come "il Triangolo delle Bermude", è il luogo dove più di 100 aeroplani e navi sono letteralmente svaniti nel nulla, in maggioranza dopo il 1945, e dove più di 1000 vite sono andate perdute negli ultimi ventisei anni, senza che un solo corpo o almeno un pezzo di rottame degli apparecchi o delle navi scomparse fosse ritrovato. Le sparizioni continuano con una frequenza in evidente aumento, nonostante il fatto che oggi le rotte marine e aeree siano più battute, le ricerche più minuziose e le registrazioni più accurate.
Quanto riportato, nel corso del tempo ha incontrato le più svariate reazioni, dall'unanime consenso del pubblico, affacinato e intimorito da tali incredibili notizie, al muro della critica, che ha visto in questo libro una vera e propria speculazione letteraria.
Quanto, di ciò che scrive Berlitz, è reale?
Cosa, in verità, è frutto della sua immaginazione?
Quali prove sono tangibili e quali manipolate a suo piacimento?
Secondo il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale), non c'è nessun mistero e il cosiddetto "triangolo" non avrebbe su di sé nessuna maledizione, né è tanto meno un ricettacolo di morte.
Il CICAP fa in particolare riferimento al lavoro di Larry Kusche, The Mistery Triangle Solved (1975), col quale l'autore fa le pulci a tutto quanto affermato da Berlitz, trovando, per ogni presunta sparizione, una spiegazione logica basata su prove raccolte da lui stesso.
In pratica, secondo Kusche, dell'interminabile serie di scomparse citata da Berlitz, soltanto quattro sarebbero realmente avvenimenti singolari, mentre gli altri avrebbero tutti una spiegazione tutt'altro che misteriosa.
In alcuni degli incidenti descritti, riporta Kusche, non è affatto vero che le giornate fossero limpide, bensì essi si sono verificati in condizioni di maltempo. In altri casi gli incidenti sono avvenuti al di fuori dell'area del Triangolo. Altre volte ancora le testimonianze riportate non sembrano molto attendibili. E così via dicendo.
foto: l'estensione territoriale del Triangolo maledetto.
Secondo la PBS (emittente televisiva statunitense no-profit che verte le sue trasmissioni su documentari a sfondo sociale, culturale e scientifico), nella zona "maledetta" non si sarebbero verificati, nel tempo, più incidenti di un qualsiasi altro tratto di mare del mondo. A suffragio di queste affermazioni ci sarebbero sia i registri della società assicuratrice Lloyd di Londra, sia i dati raccolti dalla US Coast Guard (Guardia Costiera degli Stati Uniti).
Eppure Charles Berlitz riporta un elenco davvero inquietante di incidenti e sparizioni, tale da non poter essere liquidato con troppa semplicità.
Egli fa risalire la prima traccia di avvenimenti sospetti al 1492, quando Cristoforo Colombo, secondo i suoi registri di navigazione, si ritrovò con tutte le bussole di bordo impazzite in una zona di mare approssimativamente vicina alle Bermuda.
Ma è solo la punta dell'iceberg: il libro è lungo e molto dettagliato, citazioni e testimonianze sono raccolte scrupolosamente e lasciano il segno nell'immaginario collettivo.
Quando si parla del Triangolo delle Bermuda, la prima cosa a cui si pensa è a una nave che affonda, ma la verità è che l'incidente che ha permesso il rapido diffondersi dell'idea di una "maledizione" in quell'area di mare, è quanto accaduto a una squadriglia aerea oltre sessant'anni fa.
Il triangolo delle Bermuda: la sparizione del Volo 19
Il 5 dicembre del 1945, una squadriglia di cinque TBM Avengers decollò dalla base aeronavale di Fort Lauderdale per una missione di addestramento e non vi fece mai più ritorno. Secondo i dati riportati da Berlitz, il tenente Charles Taylor, che guidava la formazione del volo 19, riferì via radio di aver smarrito la rotta, di non vedere più terra, di ignorare la sua posizione, che entrambe le bussole di bordo erano guaste. Poco tempo dopo si interruppe ogni comunicazione.
Nella stessa giornata, anche un idrovolante bimotore Martin Mariner, partito per soccorrere la squadriglia dispersa, svanì nel nulla. Dei sei aeroplani non fu più trovata alcuna traccia.
Nel suo libro, Charles Berlitz propone le teorie più svariate per cercare di spiegare questa e tutte le altre sparizioni da lui riferite: deformazioni spazio-temporali, UFO, Atlantide e altro ancora.
Tuttavia, una spiegazione al mistero delle Bermuda emerge in tempi recenti. Una equipe dell'Università di Melbourne avrebbe setacciato la zona di mare del famigerato Triangolo rinvenendo grandi concentrazioni di gas a base di carbonio che, in particolari circostanze, sarebbero in grado di creare gigantesche bolle d'aria. Queste, una volta esplose, causerebbero l'affondamento delle navi in transito.
A conclusioni simili è giunto Anatoli Nesterov, ricercatore nel campo della criosfera presso l'Accademia delle Scienze Russe in Siberia. Secondo Nesterov, sarebbe probabile la formazione di un qualche gas idrato derivante dall'incontro tra acqua di mare e metano. Basterebbero poi lievi scosse sismiche o eruzioni vulcaniche sottomarine a decomporre questo gas, causando un improvviso abbassamento della densità del mare, al punto da creare vere e proprie "voragini" in cui sprofonderebbero le navi.
Il getto di gas che ne scaturisce sarebbe poi in grado di formare una fitta nebbia nell'aria anche a grandi altezze, ottenendo di coinvolgere aerei in volo a bassa quota, impedendone la visuale. Diverse perforazioni petrolifere hanno confermato la presenza di alte concentrazioni di questi gas "particolari" in corrispondenza del Triangolo delle Bermuda.
In definitiva appare chiamo come, a fronte di una serie di fenomeni all'apparenza inspiegabili, molti fatti siano stati enfatizzati, travisati, manipolati al fine di costruire un mistero o, peggio, una maledizione, laddove questa non c'era.
L'animo umano, si sa, è sensibile al fascino dell'ignoto, del misterioso, del non spiegato. Nel corso del tempo molte di queste fantomatiche sparizioni "misteriose" sono state spiegate in modo scientifico e, prevediamo, altre verranno alla luce nel prossimo futuro.
Oppure, chissà, scopriremo che non tutte le intuizioni di Berlitz erano fantasie.
Solo il tempo ce lo dirà.
Triangolo delle Bermuda: la lista delle scomparse
Ecco le principali presunte scomparse (o ritenute tali) secondo Charles Berlitz e altri autori, di aerei (A) e imbarcazioni (N) avvenute nell'area del triangolo delle Bermude o nelle sue vicinanze negli ultimi 70 anni.
1940-->1949
Gloria Colite (N, yatch), scomparso nel febbraio 1940
Proteus (N, da rifornimento), scomparsa nel 1941
Rubicon (N, da carico), ritrovata senza equipaggio il 22 ottobre 1944
5 Grumman TBM Avenger (A, bombardiere) della Marina degli Stati Uniti, scomparsi il 5 dicembre 1945
1 Martin PBM Mariner (A, idrovolante ricognitore) della Marina degli Stati Uniti, scomparso il 5 dicembre 1945
1 Douglas C-54 Skymaster (A) dell'Esercito degli Stati Uniti, scomparso nel 1947
1 Avro Tudor Star Tiger (A), scomparso il 29 gennaio 1948
1 Douglas DC-3 (A), scomparso il 28 dicembre 1948
1 Avro Tudor Star Ariel (A), scomparso il 17 gennaio 1949
1950-->1959
1 Globemaster (A, quadrimotore), scomparso nel marzo 1950
SS Sandra (N, da carico) scomparsa nel giugno 1950
1 Curtiss C-46 Commando York Transport (A) dell'aviazione britannica, scomparso il 2 febbraio 1952
1 Lockheed Super Constellation (A) della Marina degli Stati Uniti, scomparso il 30 ottobre 1954
Connemara IV (N, yacht) trovato abbandonato nel settembre 1955
1 Martin P5M Marlin (A, idrovolante) della Marina degli Stati Uniti, scomparso il 9 novembre 1956
1960-->1969
1 Boeing KB-50 (A, aerocisterna) dell'Aviazione degli Stati Uniti, scomparso l'8 gennaio 1962
Marine Sulphur Queen (N, da carico) scomparsa nei pressi di Dry Tortuga, il 2 febbraio 1963
Sno' Boy (N, peschereccio) scomparsa il 1 luglio 1963
2 Boeing KC-135 Stratotanker (A, quadrimotori) dell'Aviazione degli Stati Uniti, scomparsi il 28 agosto 1963
1 Douglas C-132 Cargomaster (A), scomparso il 22 settembre 1963
1 Fairchild C-119 (A, Flying Boxcar) scomparso nelle Bahamas sudorientali, il 5 giugno 1965
1 North American B-25 Mitchell (A) scomparso il 5 aprile 1966
1 Chase YC-122 Avitruc (A) scomparso l'11 gennaio 1967
Revonoc (N, yacht da gara) scomparsa nel dicembre 1967
1970-->1979
Milton Iatrides (N, da carico), scomparsa nell'aprile 1970
Anita (N, da carico) scomparsa nel marzo 1973
Fonti:
Charles Berlitz, Bermuda: il Triangolo Maledetto (1974)
Larry Kusche, The Mistery Triangle Solved (1975)
Sito Web del CICAP: http://www.cicap.org
http://www.ecoblog.it/post/8702/triangolo-delle-bermude-aerei-e-navi-spariti-a-causa-del-metano
http://it.paperblog.com/risolto-il-mistero-del-triangolo-delle-bermuda-100999/
http://www.conservapedia.com/Flight_19
http://www.neatorama.com/2010/08/08/bermuda-triangle-mystery-solved/
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