In un museo canadese è conservata Mandy, una delle bambole maledette più famose del Nord America
Quando si parla di maledizioni legate alle bambole viene quasi naturale pensare al voodoo, la religione afroamericana dai caratteri sincretici e fortemente esoterici.
Ma Mandy, la bambola maledetta di cui parleremo in quest'articolo, non ha nulla da spartire col voodoo.
Mandy sale alla ribalta dei mass media canadesi nel 1999, quando il libro Supernatural Stories Around British Columbia arriva sugli scaffali delle librerie di quel paese. Sulle sue pagine c'è anche la storia di una sinistra bambola esposta al Quesnel Museum (nell'Old Cariboo Gold Rush Trail, Columbia Britannica): è proprio Ruth Stubbs, la direttrice del museo, a firmare il racconto che la vede protagonista.
La particolarità della storia è tale che radio, televisioni e giornali cominciano a occuparsene, e in un paio di settimane Mandy e il suo museo sono sulla bocca di tutti: migliaia di persone accorrono in massa da tutte le parti del Canada per poter ammirare nel museo la famosa "bambola maledetta".
Ma qual è la storia di questo giocattolo per bambine? E quale maledizione porterebbe con se?
Ruth Stubbs ha scritto che Mandy, diminutivo di Mereanda, il suo vero nome, fu donata al museo nel 1991 da una donna che voleva assolutamente liberarsene. La bambola, un oggetto vecchio almeno di novant'anni, era in pessime condizioni: crepe nella porcellana del suo volto, il corpo spezzato, i vestiti sporchi e laceri.
Di fronte alla perplessità della Stubbs la donna spiegò timidamente che da quando Mandy era arrivata in casa sua "strane cose" accadevano con regolarità, la maggior parte dei quali riconducibili a questo vecchio pupazzo di porcellana.
In particolare alla donna capitava spesso di svegliarsi nel cuore della notte e di sentire il pianto sommesso di una bambina provenire dal piano terra della sua abitazione. Ogni volta che andava a controllare non trovava alcuna traccia della presenza di una bambina nelle stanze, ma scopriva sempre una finestra aperta, con la tenda smossa dalla brezza nottura, nonostante prima di andare a letto avesse chiuso tutte le porte e le finestre di casa.
Tali avvenimenti, confessò mesi dopo, cessarono dal giorno in cui diede la bambola al museo.
Non appena Mandy arrivò nella sua nuova casa cominciarono ad accadere "cose strane" anche lì.
Cibo che scompariva dal frigorifero per essere poi ritrovato marcio in qualche cassetto. Passi che venivano chiaramente uditi quando nessuno sembrava essere nei paraggi. Libri, penne, fotografie e chissà cos'altro spariti nel nulla e mai più rivisti.
Ma nessuno sembrò farci troppo caso o legare questi fatti alla vecchia bambola, che rimase piazzata nei pressi dell'ingresso del museo in attesa di trovare una sua collocazione definitiva.
I visitatori del museo da subito furono attratti da questo "particolare oggetto": lo fissavano e ne discutevano di continuo, stregati dal suo sorriso sinistro e dal suo volto deturpato. Alcuni cominciarono a sostenere che "dopo che l'hai osservata, qualcosa cambia per sempre nella tua vita".
E quando finalmente venne il momento di dare alla vecchia Mereanda una locazione definitiva, si decise di metterla in una teca tutta sua, perchè qualcuno pensava che se esposta in compagnia "avrebbe fatto male alle altre bambole".
Poi nel 1999, nel periodo di massima celebrità della "bambola maledetta", con l'aumentare esponenziale del numero di visitatori al museo aumentarono anche i casi di "avvenimenti misteriosi".
Qualcuno cominciò a sentirsi osservato da Mandy, qualcuno disse di aver visto le sue ciglia sbattere. Altri riferirono malfunzionamenti alle loro telecamere e macchine fotografiche quando provavano a riprendere la bambola o a scattarle una foto.
E ogni anno, da allora, accade qualcosa di particolare.
Numerosi parapsicologi hanno avuto a che fare con Mandy. Diversi di loro sostengono che la bambola avrebbe delle "energie", dei "poteri", legate al suo oscuro passato, che resta comunque del tutto ignoto. Energie che spiegherebbero gli inconsueti effetti vissuti da chi è entrato in contatto con essa.
Fantasia o realtà che sia, la maledizione della bambola Mandy continua ancora oggi...
|