Libri > Recensioni > Tecniche di resurrezione, di Gianfranco Manfredi, edito da Gargoyle Books nel 2010 al prezzo di 180 euro. Leggi la trama.
L'atmosfera che riesce a far respirare Gianfranco Manfredi nei momenti di massima angoscia di questo suo Tecniche di resurrezione – sequel del tutto autonomo di Ho freddo – pone il lettore nello stato d’animo del condannato, proprio come si trovasse in un qualche manicomio criminale dei secoli andati, magari controllato tramite Panopticon, colpevole forse di essersi spinto troppo oltre, pronto lui stesso a essere sottoposto vivo e cosciente a un qualche strano (blasfemo?) esperimento galvanico.
La scossa elettrica attraversa le pagine incorporandole di una tensione sempre viva nonostante il ritmo disteso e pacato, tutt’altro che "cinematografico" – va benissimo anche quello, e chi scrive ama gli stili "moderni", ma è sempre una gioia leggere chi invece affronta con maestria vera la narrativa con un’impostazione più classica.
Specie se lo fa con lo stile sempre colto e raffinato dello scrittore valtellinese, perfetto per rendere già attraverso la scelta delle parole e delle strutture sintattiche quel clima d'inizio Ottocento, complessa tessitura di suggestioni tra aspirazioni faustiane e romantiche, senso gotico dell’orrido e del meraviglioso, spinte postilluministiche e apoteosi industriale della macchina, fascinazione dell’antico tra i vagiti di un’Archeologia che cominciava a gettare una luce del tutto nuova sulle perdute conoscenze degli antichi, grandi esplorazioni e avventure.
Mito, magia, scienza, tecnologia. Tutto si riallaccia verso un fine, il superamento del limite, dell’umano, della Morte come unica destinazione di un viaggio confuso e dal senso incerto.
Paradigma vivente di questo clima è forse proprio per molti versi Napoleone, che non a caso appare nel romanzo.
In Tecniche di resurrezione esplodono dubbi etici e profonde riflessioni filosofiche su ciò che l’uomo può o non può fare, sui limiti oltre i quali non è lecito spingersi.
E intanto si dipanano intrighi e pericoli, in mezzo a trame e personaggi storici – rievocati con grande credibilità e fascino (Aldini, Giuseppina, Carpue) – che si mescolano con personaggi immaginari, come i protagonisti Valcour e Aline, costruiti con una psicologia approfondita e un carattere complesso che li rendono a loro volta reali e vicini, familiari al lettore.
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