Libri > Recensioni > Otto Minuti a Mezzanotte, di Fabio Monteduro, edito da A.Car Edizioni nel 2011 al prezzo di 18,00 euro. Leggi la trama.
Un racconto horror dovrebbe narrare di uno specifico evento attorno a cui si sviluppano le (brevi) vicende dei suoi (pochi) protagonisti, concentrandosi su un'unica idea forte e con un'attenta misura dei dettagli. Dovrebbe essere una sorta di fotografia, virata al nero, di una situazione che genera nel lettore sensazioni forti ed estreme e che porta al tanto agognato effetto catartico una volta che quest'ultimo ritorna alla sua normale esistenza dopo essersi perso nel micro-mondo scritto dall'autore di turno.
E proprio questo è quello che fanno e sono le creazioni di Fabio Monteduro, otto racconti di lunghezza eterogenea (dallo scheggia di pochissime pagine alla novella) che affrontano alcuni dei cliché del genere (luoghi abbandonati, oggetti maledetti, fantasmi, serial killer sanguinari, ecc...) con sicurezza ed esperienza.
L'autore romano, giunto con Otto Minuti a Mezzanotte alla sua sesta opera pubblicata, si presenta ai suoi affezionati lettori con uno stile ormai maturo e consolidato, invitandoli a seguirlo nel suo mondo variegato e misterioso, per poi trascinarli in situazioni che vanno dal perturbante al terrore puro in un percorso che non annoia mai fatto di vette e abissi, accelerate e rallentamenti.
Tra queste pagine, dove riescheggiano qua e là le influenze di autori "del brivido" di nota fama e bravura (Stephen King in primis, omaggiato addirittura nel titolo del volume, che ricorda la sua raccolta Quattro dopo mezzanotte, c'è proprio di che "divertirsi".
In un mercato editoriale italiano, dove gli autori horror nostrani non fanno certo la parte dei leoni, Otto Minuti a Mezzanotte si pone come una valida alternativa per tutti coloro che sono alla ricerca di "racconti da paura" e che vogliono gustare finalmente qualcosa che sappia "di italiano" e che si distanzi prepotentemente dall'invasione urban fantasy tutta autori stranieri e "coccoline e bacini".
Perché non dargli una possibilità?
Un plauso alla casa editrice, A.Car Edizioni, per aver prodotto un volume che nulla ha invidiare a quelli di realtà editoriali più conosciute e ricche: bella l'immagine di copertina, di qualità i materiali e la rilegatura, buona l'impaginazione e la veste grafica.
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