Quattro storie fantastiche sul tema del doppio attorno a un unico, incantevole luogo, il lago di Garda: con Garda Doble Simona Cremonini esplora questa tematica da sempre cara alla letteratura fantastica utilizzando come filo conduttore i luoghi e le leggende del lago di Garda e sviluppandolo in quattro sottofiloni diversi.
Il "doppio nel tempo" in Il Giorno della Dea racconta due epoche diverse, quella dell’antica Roma e quella contemporanea, legandole a un unico giorno e a un unico luogo, la Rocca di Manerba, celebrata come sacra fin dall’antichità: le protagoniste sono l’aspirante vestale Acilia e la moderna Anna, due giovani donne le cui storie si dipanano su binari paralleli fino a toccarsi grazie a un evento magico.
Di sangue in sangue sposta lo scenario sulla riva opposta del lago, a Lazise, luogo di anguane e, secondo il racconto, anche di antichi patti tra dèi: qui il "doppio al femminile" rappresentato dal terribile duo delle gemelle Les Eguales, annunciatrici di sventure, è il nemico che ai giorni nostri dovrà affrontare la strega Virginia Quinti per difendere l’anguana Dora in procinto di partorire, nel nome di un’antica amicizia che lega la famiglia di streghe alla dea del lago, Garda.
Due sponde e quindi due luoghi diversi sono lo sfondo della novella sul "doppio nello spazio": in Al di là del lago la storia è quella di Maurizio, che vive una doppia vita diviso tra le due famiglie che ha creato, una con Benedetta e la figlia Emma sulla riviera bresciana e l’altra con l’artista Eliana e il cane Lino su quella veronese. Sarà l’incontro con una figura misteriosa, sul traghetto da Maderno a Torri del Benaco, a costringerlo a riflettere per prendere una decisione.
Scivola nel fantasy l’ultimo racconto, Il destino in una profezia, che ricostruisce le leggende della vera e propria mitologia gardesana secondo un nuovo e più complesso disegno: Limone e Grineo, figli gemelli del dio Benaco, sono in lotta tra loro per ottenere un ruolo divino che entrambi bramano. Non hanno fatto i conti con le profezie e rivelazioni della sibilla del lago di Garda, Manto, di cui sarà invece intrisa la loro storia di "doppio al maschile", tra cacce e inseguimenti tra colline e montagne del lago.
Esperimento narrativo pressoché inedito per il genere fantastico, Garda Doble è completato da uno schema della mitologia gardesana e dalla pubblicazione di un’immagine che ritrae il dio del lago di Garda, il dio Benaco, che proviene da un dipinto custodito dal Comune di Gargnano, ovvero una delle due rappresentazioni esistenti su questa divinità spesso associata o sovrapposta al dio romano Nettuno.
|