È un brutto periodo per Bruno Jordan, reporter di razza ultraquarantenne della rivista Krimen. Il magazine non tira più come un tempo, la nuova direttrice gli sta addosso, la sua ultima fidanzata l'ha mollato, l'età avanza inesorabile, i soldi non bastano mai e non può neppure ricorrere alle sue adorate sigarette per un minimo di sostegno.
E il peggio deve ancora arrivare.
Aggredito da un picchiatore inviato da alcuni uomini di malaffare infastiditi da alcune sue recenti inchieste, Bruno si ritrova per le mani di li a poco una lettera a lui indirizzata e mai recapitata dell'11 luglio 1982, una data per lui indimenticabile.
Quel giorno, trionfale per la nazionale di calcio italiana vincitrice del suo terzo mondiale, fu reso per lui terribile dalla scomparsa di Monica Ferreri, la sua quasi fidanzatina di terza media. La ragazzina sparì nel nulla e non fu mai più ritrovata, per poi essere quasi del tutto dimenticata col passare del tempo.
Adesso, quasi trentatrè anni dopo, quella lettera risveglia in Bruno l’inquietudine del suo mistero mai risolto: le parole vergate a mano da Monica su quei fogli contengono quanto basta per lanciare il giornalista di nera in una nuova indagine molto personale. Finisce così nei luoghi della sua infanzia, aiutato dalla giovane ma tosta maresciallo Costanza Piras, a frugare a piene mani nel proprio passato.
Ma il passato è una bestia feroce che forse sarebbe meglio non risvegliare.
Il passato morde, il passato dilania, il passato uccide.
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