Libri > Interviste > Marilù Oliva mette sotto torchio Barbara Baraldi, la poliedrica scrittrice presente quest'anno con tre novità sugli scaffali delle librerie
Il 2010 è stato per Barbara Baraldi (www.barbarabaraldi.it) un anno molto prolifico. Si è misurata con diversi generi – il giallo, il gotico, l'urban fantasy – e l'ha fatto con risultati eccellenti, come dimostra il consenso di lettori e critica.
Bambole Pericolose, uscito per il Giallo Mondadori, è stato il libro che ha inaugurato l'anno, è ambientato in una Bologna gotica e spettrale, luogo di incontro di personaggi tenebrosi, donne bellissime, pierrot neri e molto altro.
In Lullaby – La ninna nanna della morte, (Castelvecchi) la scrittrice cala il lettore in una realtà paesana dove la morte, anticipata nella prolessi, si dipana in atmosfere d'attesa e musica dark. Gli elementi della provincia ci sono tutti: il bar di ritrovo, le vecchie conoscenze, i pregiudizi, i sospetti, il vociare della gente, insomma: un microcosmo come specchio di un male che dall'eternità attanaglia l'uomo. Ma quando lo specchio si rompe allora arrivano i guai...
Scarlett, (Mondadori), ultimo romanzo in ordine cronologico, prende il titolo dalla protagonista teen ager, Scarlett, che si è appena trasferita a Siena e il cambiamento, in un'età che, di per sé, è metafora della trasformazione, ha investito tutti gli aspetti, in primis amicizia e amore. La nuova realtà travolgerà Scarlett senza che lei se ne renda conto. Nuove persone, forse nuovi amori, nuove scelte, nuovi dubbi si intrecceranno in un crescendo di suspense. Musica in sottofondo, misteri in agguato, qui la Baraldi ripropone contesti adolescenziali con freschezza e intensità.
[La Tela Nera]: Quest'anno ti sei cimentata in diversi generi di scrittura e ogni volta con un prodotto riuscito. Qual è il segreto della versatilità di un autore? È solo frutto di un talento innato o contano anche la tecnica, la costanza, la curiosità, il desiderio di mettersi alla prova?
[Barbara Baraldi]: Il talento innato può aiutare uno scrittore a mettere giù un inizio romanzo fenomenale. Tutto il resto è frutto di duro lavoro. Per portare a termine una storia ci vuole innanzitutto tanta costanza. Per me è importante la tecnica e occorrono molte revisioni per affinare lo stile, perché come qualcuno ha detto prima di me "scrivere vuole dire riscrivere". Curiosità e desiderio di mettersi alla prova spingono verso nuovi generi e contaminazioni: un sentiero in continuo divenire.
[LTN]: A febbraio 2010 per il n.2997 della Collana Il Giallo Mondadori è uscito Bambole Pericolose. Un giallo ambientato in una Bologna esoterica, gotica, quotidiana ma anche eccezionale nella sua spettralità. Come coniughi la creazione alla territorialità conosciuta?
[BB]: Per quanto mi riguarda amo permeare la storia dei luoghi dove si svolge la vicenda. Tra luoghi reali e luoghi dell'anima, il territorio entra prepotentemente nella narrazione. A volte è lo stato d'animo dei personaggi che sembra influenzare il paesaggio. La nebbia può celare un cattivo pensiero, un vicolo dalle parti delle due Torri un'anima inquieta, in una notte senza luna. Mi piace parlare dei luoghi che conosco e lo faccio con passione. Spesso da una gita fuori porta nasce l'ambientazione del mio prossimo romanzo. Non cerco di descrivere un posto, cerco di riversare nella narrazione le sensazioni che ho provato davanti a uno scorcio o percorrendo una via antica che mi ha regalato un brivido.
[LTN]: Lullaby – La ninna nanna della morte è un gotico che prevede più protagonisti. Uno di questi, Marcello, rappresenta l'artista irrisolto, è un aspirante scrittore che fissa la pagina bianca del pc per ore, ma riesce a scrivere solo "pensierini". Il romanzo della sua vita non prende forma e la dea Ispirazione gli sfugge. Una critica a riscontri reali?
[BB]: Marcello è un aspirante scrittore che fissa la pagina bianca del pc e non riesce a scrivere. Sogna il riscatto, il successo, ma ogni giorno si scontra con la dura realtà fatta di disillusione e inettitudine. Oggi si parla molto di aspiranti scrittori e di cosa si sarebbe disposti a fare per la pubblicazione. Il personaggio di Marcello è anche provocatorio. Cosa saresti disposto a sacrificare in nome della dea Ispirazione?
[LTN]: In Lullaby – La ninna nanna della morte hai inserito ritratti femminili multicolori: dalla casalinga-sartina alle due amiche Luana e Giada. La prima è una donna sola, con un neonato e un marito assente. Luana e Giada sono due adolescenti molto diverse l'una dall'altra: a un polo Giada, un tempo bambina impietosa con gli orsacchiotti cattivi, ora ostinata e coraggiosa Eva Kant in formato mignon, audace col suo corpo e disinibita nei suoi aneliti d'amore, all'altro polo la principesca Luana, dorata nei capelli e nella luce angelica che irrora senza volerlo sulla cupezza attorno a lei. In ogni donna c'è una bellezza?
[BB]: In ogni donna c'è la bellezza, la forza e la fragilità, la quiete e la tempesta. Cerco di creare personaggi femminili ricchi di sfumature, quelle che rendono unica ogni donna. Cerco di regalare a ogni personaggio tanti frammenti della vita reale, microcosmi femminili in cui una donna possa riconoscere qualcosa di sé, nel bene e nel male.
[LTN]: Scarlett (Mondadori) è un urban fantasy. Quali sono i requisiti di un urban fantasy?
[BB]: In Scarlett il fantastico irrompe nella realtà quotidiana. L'ambientazione è una città d'arte, Siena, e anche la protagonista, Scarlett, è una ragazzina come tante con i problemi legati all'età e a un trasloco inaspettato quanto impegnativo. Tra la scuola, la famiglia, l'amicizia e l'amore, la musica che ama e i romanzi di cui è appassionata, entra l'elemento fantastico. Creature misteriose, una morte inspiegabile, una realtà parallela e pericolosa, una rock band che nasconde terribili segreti. Ho costruito un'intera mitologia da scoprire e vivere insieme alla protagonista. Penso che Scarlett possa essere definito a tutti gli effetti un romanzo di formazione, arricchito di elementi fantastici.
[LTN]: Scarlett, l'eroina eponima del romanzo, si trova a un certo punto indecisa tra l'amicizia e l'amore: a te è mai successo? Cosa hai scelto?
[BB]: Mi è capitato di dover scegliere tra amicizia e amore. Quando questo è avvenuto ero arrivata sempre a un bivio e prendere una decisione era inevitabile. Ho sempre scelto seguendo i sentimenti che provavo piuttosto che la ragione, e lasciandomi guidare da un senso profondo di giustizia che coltivo dentro di me sin da quando ero bambina.
[LTN]: Il tuo romanzo La bambola dagli occhi di cristallo (Mondadori), è uscito in Inghilterra col titolo The girl with the crystal eyes. Tu sei appassionata di narrativa anglosassone? Cosa pensi che possa affascinare gli anglosassoni, della nostra letteratura in generale e della tua in particolare?
[BB]: Amo la letteratura anglosassone e quando ero ragazzina leggevo spesso in lingua per cogliere il piacere della parola scaturita direttamente dalla penna dell'autore. Durante l'intervista con la BBC, per un documentario sulla letteratura di genere italiana, ho scoperto che una delle componenti che affascina i lettori inglesi è lo scoprire aspetti quotidiani delle città d'arte, che all'estero risultano spesso idealizzate. Mi spiego meglio: Bologna non è solo la città goliardica e mangereccia degli aperitivi in Piazza Maggiore e dei tortellini, ma ha un lato oscuro. L'Italia non è una cartolina, ma un posto dove ci si può sporcare le mani. Nel caso di The girl with the crystal eyes, oltre all'ambientazione, sono rimasti colpiti dal fatto che le protagoniste fossero donne dalla psicologia ricca di sfumature e lontane dai cliché con cui spesso ancora oggi vengono tracciati i personaggi femminili.
[LTN]: E in generale, che rapporto hai coi tuoi lettori? Qual è il messaggio più particolare che ti hanno rivolto?
[BB]: Ho un rapporto diretto e molto personale con i miei lettori. Con alcuni di loro mantengo fitte corrispondenze virtuali che vanno avanti da anni. Mi scrivono perlopiù per regalarmi le sensazioni scaturite dalla lettura dei miei romanzi. E quando qualcuno mi dice "quel personaggio sono io" oppure "hai descritto perfettamente un periodo della mia vita" non posso fare a meno di emozionarmi profondamente. Spesso, nei momenti negativi, sono queste mail che mi danno la forza per andare avanti. Altre volte mi chiedono consigli personali o per intraprendere l'arduo sentiero dell'editoria e io mi comporto come una sorella maggiore, non a caso ho tre fratelli più piccoli.
Marilù Oliva vive a Bologna, insegnante lettere alle superiori, scrive per diversi web magazine tra cui ThrillerMagazine.it. Ha pubblicato brevi saggi storici e letterari, oltre a racconti apparsi su Carmilla e Sugarpulp e su antologie cartacee (tra cui Pink in noir, ed. Zona e Lama e Trama 2009, Perdisa Pop).
Il suo primo romanzo si intitola Repetita (Perdisa Pop, 2009) ed è la storia di un omicida metodico e inflessibile. Il suo secondo romanzo ¡Tù la pagarás!, è un giallo ambientato nel mondo della salsa bolognese.
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